L'emergenza sanitaria mondiale causata dal coronavirus sta facendo passare in secondo piano un'altra situazione a dir poco delicata. La Repubblica Democratica del Congo, infatti, non riesce a fermare la diffusione del morbillo. Lo Stato dell'Africa centrale, già colpito dall'ebola, sta facendo i conti con questa malattia infettiva esantematica che, se nei Paesi sviluppati viene facilmente arginata, invece risulta ancora fatale nel continente africano.
Congo peggior focolaio al mondo di morbillo
I dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità riportano che negli ultimi 12 mesi (dal 1° gennaio 2019 al 20 febbraio 2020) si sono registrati in Congo 335.413 casi sospetti e oltre 6 mila vittime del morbillo, ovvero quasi il doppio dei decessi causati finora dal Covid-19 e il triplo di quelli provocati dall'ebola a partire da agosto 2018 ad oggi.
Il morbillo è una malattia molto contagiosa provocata dal virus Paramyxovirus appartenente al genere Morbillivirus. Colpisce soprattutto i bambini tra 1 e 3 anni. Si trasmette solo nell'uomo e, durante la fase del contagio, si cerca di isolare i malati. Le complicanze peggiori sono cecità, gonfiore cerebrale e gravi infezioni respiratorie. Una volta contratto, si ha un'immunizzazione teoricamente definitiva, in base alla quale non ci si ammalerà più per l'intera durata della vita.
La Repubblica Democratica del Congo in questo momento vanta il triste primato di peggior focolaio del mondo di questa patologia, anche se l'epidemia interesserebbe pure altri Paesi, tra i quali ci sarebbero Etiopia, Madagascar e Sudan (sempre in Africa), Georgia, Kazakistan, Filippine, Myanmar, Ucraina e Thailandia.
Congo: mancano strutture sanitarie adeguate per contrastare l'epidemia di morbillo
Il vaccino è l'unico rimedio concreto per combattere l'epidemia. In Congo lo scorso anno sono stati vaccinati più di 18 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni. In queste settimane è iniziata la seconda fase di vaccinazioni che riguarderà circa 73mila giovani tra i 6 mesi e i 15 anni.
Dunque, si sta cercando di intervenire per bloccare la diffusione del contagio, ma il problema maggiore al momento è legato all'inadeguatezza delle strutture sanitarie locali. Ad esempio, il farmaco viene caricato su delle motociclette che partono dai villaggi nei dintorni di Temba e che, prima di giungere alla comunità occidentale di Seke-Banza, devono viaggiare per circa 6 ore su strade sterrate e impervie.
Le vaccinazioni verranno effettuate soprattutto nella provincia del Congo Centrale. L'iter dei soccorsi risulta quindi piuttosto lento, e ciò rispecchia appieno una situazione critica di un Paese dove la maggior parte della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà.
Circa un anno fa, l'OMS nel suo rapporto preliminare sulla diffusione del morbillo nei primi tre mesi del 2019 aveva già messo in guardia circa un aumento dei casi che si stava verificando soprattutto in Africa.