Da Bologna arriva un'inquietante notizia di Cronaca Nera. Una bambina di soli 10 anni è stata ricattata da un ragazzo di 17 anni per delle foto osé scambiate in chat. I due si sarebbero conosciuti sui social, ma dopo qualche mese quella che sembrava un'innocente amicizia si è trasformata in un gioco pericoloso. La piccola, spaventata dalle minacce dell'adolescente, ha trovato la forza di confidarsi con i genitori e sono scattate le indagini.

L'amicizia nata sui social

La vittima, una bambina residente nel bolognese, l'anno scorso ha conosciuto sul web un ragazzo di 7 anni più grande, residente nell'hinterland pisano.

I due, nonostante l'importante differenza di età, sono diventati amici e per settimane si sono scambiati messaggi e foto; tra una chat e l'altra hanno anche manifestato l'intenzione di sentirsi vicini, vedersi, incontrarsi. Forse, la piccola, con l'ingenuità tipica dei suoi 10 anni, si era anche presa una piccola cotta per quel ragazzo che le riservava tante premure.

Così, quando il giovane le ha chiesto di inviargli degli scatti particolari, un po' più intimi, la bambina, forse anche per "sentirsi maggiormente legata" a lui, si è lasciata andare a qualche piccola trasgressione e gli ha inviato qualche foto audace. Convinta che si trattasse solo di un gioco innocente, la bimba pensava che i selfie sarebbero stati un loro piccolo segreto e che l'amico (sempre tanto dolce e disponibile con lei) non l'avrebbe tradita.

Le minacce

Invece, le cose non sono andate coma la piccola si aspettava. E quello che sembrava solo un gioco si è trasformato in un vero e proprio incubo. Infatti, quando la ragazzina ha smesso di assecondare l'adolescente e si è rifiutata di mandargli altre immagini in pose provocanti, il 17enne, anziché lasciare perdere, ha cambiato in maniera radicale il suo atteggiamento.

Di colpo si è trasformato in un tiranno e ha iniziato a ricattarla. "Devi fare quello che ti comando io" - le scriveva con tono duro, minacciando di pubblicare sul web le sue foto senza veli. La bambina per un po' ha sopportato le angherie, poi spaventata ha trovato il coraggio di confidarsi con la mamma e il papà. "Ho paura - ha ammesso in lacrime - non credevo di fare qualcosa di male e adesso non so come fare".

Così i genitori l'hanno accompagnata dai carabinieri per sporgere denuncia. Come da protocollo, le forze dell'ordine hanno informato il Tribunale dei minori e la Procura di Bologna ha disposto una perquisizione nell'abitazione del ragazzo. Nel corso degli accertamenti, sono stati sequestrati il suo computer ed il suo telefono cellulare. Ora gli inquirenti valuteranno se i device contengano materiale utile a ricostruire con esattezza quanto accaduto e individueranno eventuali responsabilità penali.