Giacomo Bozzoli, 35 anni, potrebbe essere processato. Per il nipote dell'imprenditore cinquantenne Mario Bozzoli - scomparso in circostanze misteriose dalla sua fonderia di Marcheno (centro della media Valtrompia in provincia di Brescia) nel 2015 - infatti, è stato chiesto il rinvio a giudizio. Archiviata, invece, la posizione di altri tre indagati. Il corpo di Mario Bozzoli, non è mai stato rinvenuto; tuttavia, i magistrati sono convinti che l'uomo sia stato ucciso, probabilmente per interessi economici e dissidi familiari

Chiesto il rinvio a giudizio per il nipote di Mario Bozzoli

Nella giornata di ieri, martedì 24 marzo, è stato reso noto che la Procura Generale ha richiesto di rinviare a giudizio Giacomo Bozzoli.

Giacomo, figlio di Adelio (fratello di Mario) è accusato di omicidio volontario con l'aggravante della premeditazione e della distruzione di cadavere. Il giovane, dunque, nelle prossime settimane comparirà davanti al gup per l'udienza preliminare.

Per il fratello maggiore Alex (41 anni) e per due operai della fonderia Oscar Maggi ed il senegalese Akwase Aboagye, (conosciuto come Abu), invece, è stata richiesta l'archiviazione. Alex, in un primo tempo, era stato chiamato a rispondere degli stessi reati di Giacomo, mentre i due dipendenti erano stati accusati di favoreggiamento non personale in quanto non avevano riferito agli inquirenti alcune informazioni di cui sarebbero stati a conoscenza.

Alex e Giacomo, erano finiti sotto la lente degli inquirenti poco dopo la scomparsa dello zio.

La moglie di Mario, Irene, fin da subito aveva sottolineato che i rapporti, tra il marito e i nipoti (sostenuti dal padre) erano molto tesi e conflittuali. Negli ultimi tempi non riuscivano a trovare un punto di accordo relativamente alla gestione aziendale; inoltre Adelio e i figli stavano escludendo il congiunto dalla nuova fabbrica (che avrebbero aprire nella vicina Bedizzole).

La scomparsa di Mario Bozzoli

La scomparsa dell'imprenditore Mario Bozzoli è uno dei casi di Cronaca Nera più inquietanti che la provincia di Brescia ricordi. Il titolare dell'ex acciaieria Bozzoli di Marcheno, ricordiamo, ha fatto perdere le sue tracce giovedì 8 ottobre 2015. Secondo quanto ricostruito, intorno alle 19, aveva telefonato alla moglie per avvertirla che avrebbe ritardato, ma che sarebbe rientrato a breve, giusto il tempo di cambiarsi.

Bozzoli, però, non ha mai raggiunto la consorte. Dopo aver attraversato il capannone dei rifiuti, prima ancora di raggiungere lo spogliatoio, infatti, è sparito nel nulla.

Quella sera, in fabbrica, erano presenti cinque persone: i nipoti Alex e Giacomo e tre lavoratori dipendenti: Oscar Maggi, Abu, e Giuseppe Ghirardini. Quest'ultimo, dopo essere scomparso a sua volta il 14 ottobre è stato ritrovato senza vita quattro giorni più tardi in un bosco sopra Ponte di Legno (sempre in provincia di Brescia). Il corpo, non presentava segni di violenza, ma l'autopsia stabilì che l'operaio si era suicidato ingerendo delle "esche" al cianuro.

Il corpo di Mario Bozzoli non è mai stato trovato

Mario Bozzoli, secondo la ricostruzione dell'ex procuratore di Brescia Pierluigi Maria Dell’Osso, sarebbe stato ucciso all'interno dell'acciaieria.

L'imprenditore, infatti, non ha mai lasciato la sua azienda e, addirittura, come emerso dalle lunghe indagini, non si sarebbe neppure cambiato.

Al termine delle indagini, Dell'Osso, aveva parlato di un omicidio, premeditato a lungo e consumato nella zona degli spogliatoi della fonderia. Poi aveva precisato "Non abbiamo un corpo e per questo non sappiamo come è stato ucciso". Inizialmente, si si era ipotizzato che Bozzoli fosse stato gettato nel forno dei lingotti, ma la perizia svolta dell'anatomopatologa Cristina Cattaneo ha escluso questa possibilità.