Attraverso un video, il capo indigeno Raoni Metuktire ha deciso di lanciare un appello rivolto alla comunità internazionale. L'uomo, con voce ferma e preoccupata, ha voluto sottolineare la difficoltà della sua tribù nel provare a contrastare la pandemia mondiale provocata dal coronavirus. Il messaggio dell'uomo risale all'16 aprile scorso ed è stato inviato, come riporta La Repubblica oggi, alla ong francese Planète Amazone. Quest'ultima ha raccolto l'appello e con il consenso del capo indigeno si è fatta promotrice di un'iniziativa di raccolta fondi per garantire la sopravvivenza delle tribù durante l'auto isolamento.

L'appello di Metuktire

Raoni Metuktire è il capo indigeno payako, responsabile del popolo Mebengokrê. L'uomo ha lanciato un forte appello rivolto alla comunità internazionale. "Senza il vostro aiuto - ha avvertito il capo payako - le popolazioni indigene dell’Amazzonia non saranno in grado di affrontare questa terribile pandemia". L'esponente della comunità indigena ha raccontato di come, all'indomani della diffusione dell'epidemia, sia intervenuto in prima persona. Come leader della tribù, ha ordinato al suo popolo di non recarsi nelle città, ma di rimanere all'interno del villaggio per proteggersi. Tuttavia, ciò non si rileva sufficiente a garantire la sopravvivenza del suo popolo. Ecco perché Metuktire ha chiesto all'ong Planète Amazone di "realizzare una campagna con lo scopo di raccogliere 10 mila euro".

I soldi che verranno raccolti serviranno per comprare cibo, carburante, prodotti utili per la pesca e tutto ciò che possa essere necessario alla vita delle popolazioni. Si evita così, ha detto il capo indigeno, "un genocidio nei nostri villaggi".

La figura di Metuktire

Raoni Metuktire è diventato un personaggio molto importante durante l'ultimo summit di Parigi sull’ambiente.

Si è schierato più volte contro Jair Bolsonaro, attuale presidente del Brasile. L'e critiche da parte sua hanno riguardato una serie di incendi provocati all'interno dei boschi dell'Amazzonia che, in alcuni casi, ne hanno causato la distruzione. Il presidente brasiliano ha più volte dichiarato che le fiamme erano da attribuirsi ad una causa naturale.

Si è scoperta ben presto, tuttavia, un'altra realtà. Infatti gli incendi venivano appiccati da alcuni tagliaboschi che erano stati ingaggiati da contadini e allevatori. Questi ultimi miravano ad avere maggiori campi da arare e territori da destinare a pascolo. Attualmente in Brasile vivono circa 800mila indigeni. Soltanto tre sono deceduti per cause riconducibili alla epidemia da Coronavirus, mentre al momento risultano 30 le persone contagiate.