Aveva trasformato la sua casa di Quartu Sant’Elena in una serra di marijuana, con una piantagione definita dalla polizia “industriale”. B. C., 30 anni, quartese, è stato arrestato la scorsa domenica dalla polizia con l'accusa di “produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”, si legge nel verbale degli agenti. I poliziotti – durante la perquisizione all’interno del giardino dell’abitazione – hanno recuperato 63 piante di cannabis di misure diverse. La maggior parte aveva già le inflorescenze pronte, mentre altre – più piccole – erano state appena piantate.
All’interno della casa invece gli investigatori hanno recuperato circa 700 grammi di marijuana pronta per essere venduta. Ma anche – fatto che ha stupito gli agenti di polizia – circa 900 grammi di polvere resinosa di marijuana che, normalmente, viene utilizzata per creare i panetti di hashish. La droga, una volta venduta nel mercato al dettaglio delle sostanze stupefacenti, avrebbe potuto fruttare oltre 100 mila euro. Il fermato, tra l’altro, lo scorso agosto era stato già arrestato dai poliziotti del Commissariato di Quartu, sempre perché in un’altra abitazione in cui viveva, aveva allestito un’altra coltivazione di marijuana. Ora – dopo tutti i controlli di rito – il 30enne quartese è stato costretto agli arresti domiciliari, in attesa di essere processato in un’aula del Tribunale di Cagliari.
Tutta la droga e il materiale per il suo confezionamento è stato sequestrato dalla Polizia.
Il blitz della polizia
L’importante operazione della polizia è nata, nei giorni scorsi, dopo una segnalazione arrivata all’applicazione delle forze dell’ordine “YouPol”, che permette di informare gli agenti di attività sospette. E così è stato.
Un messaggino ha infatti informato i poliziotti che all’interno di un’abitazione di Quartu, molto probabilmente, si coltivava e si spacciava droga. Così gli agenti si sono mossi immediatamente e per alcuni giorni hanno tenuto sotto controllo la casa del giovane, volto già conosciuto per fatti di droga dalla Polizia. Per questo motivo, la scorsa domenica, dopo aver raccolto numerosi indizi, i poliziotti hanno deciso di passare all’azione e hanno fatto irruzione nell’abitazione del Cogoni.
Nel giardino esterno alla casa hanno avuto la prima sorpresa: una serra conteneva 63 piante di marijuana tutte di dimensioni diverse. Alcune erano già pronte per essere tagliate e poi messe ad essiccare. Altre invece erano appena state messe a dimora.
Il confezionamento della droga
Secondo quanto ricostruito dalla Polizia, il fermato – per evitare di essere beccato – aveva ben pensato di confezionare la droga all’interno di alcune bustine che però, con loghi e indicazioni, segnalavano appunto che la droga fosse la canapa legale. Per capirci quel tipo di stupefacente con un bassissimo principio attivo di Thc. Il 30enne, tra l’altro, pubblicizzava la vendita della droga in particolare sui profili social.
Pensando appunto di ingannare le forze dell’ordine. La vendita della marijuana legale è infatti consentita. Purtroppo per lui però qualcuno ha segnalato ai poliziotti che “l’erba” che vendeva Cogoni non era affatto legale. Da qui gli appostamenti, il blitz e l’arresto del giovane.