Gabriele Defilippi, l'assassino di Gloria Rosboch (insegnante 49enne di Castellamonte), è stato scarcerato nelle scorse ore perché risultato positivo al Coronavirus. Il giovane, attualmente in regime di detenzione domiciliare, ha contratto il Covid-19 nella casa circondariale Le Vallette di Torino, dove sta scontando una condanna definitiva di 30 anni. L'omicidio della professoressa Rosboch - avvenuto nel gennaio del 2016 - è una delle pagine di Cronaca Nera più terrificanti che la provincia piemontese ricordi.
Gabriele Defilippi è uscito dal carcere
Dopo un primo passaggio in isolamento, Gabriele Defilippi, ha lasciato il carcere Le Vallette ed è stato accompagnato in un appartamento di Torino. L'abitazione è stata messa a disposizione dalla madre del giovane, Caterina Abbattista. La donna, ricordiamo, è stata assolta dall'accusa di concorso nell'omicidio di Gloria Rosboch, ma condannata a 12 mesi per la truffa messa in atto dal figlio nei confronti della vittima).
Defilippi, al momento, sta bene e non presenta alcun sintomo: il suo stato di salute verrà monitorato quotidianamente e, se non si aggraverà, fino a quando i due tamponi non daranno per due volte esito negativo, rimarrà fuori dal carcere.
Oltre a Gabriele Defilippi, il magistrato di sorveglianza ha autorizzato la scarcerazione anche di Hamza Belghazi, uno dei quattro giovani condannati per i fatti avvenuti in piazza San Carlo (a Torino), durante la finale di Champions League 2017. Anche il marocchino, condannato a 10 anni e 4 mesi in primo grado, trovato positivo al coronavirus, è stato portato in un'abitazione di pertinenza della sua famiglia.
L'omicidio di Gloria Rosboch
Lo scorso 18 dicembre la prima sezione penale della Cassazione, sentenziando sull'omicidio di Gloria Rosboch ha respinto i ricorsi degli avvocati ed ha confermato la condanna a 30 anni per Gabriele Defilippi e a 18 anni e 9 mesi per il suo amico ed amante Roberto Obert.
La 49enne di Castellamonte (nel Canavese), il 13 gennaio 2016, salutò gli anziani genitori, con i quali conviveva, dicendo loro che avrebbe partecipato ad una riunione d'istituto. Secondo quanto ricostruito in sede processuale, quel giorno, la professoressa incontrò fuori dalla scuola media Cresto Gabriele Defilippi, suo ex alunno. Il ragazzo, dopo averla convinta a seguirlo in auto, con la complicità di Roberto Obert, strangolò la Rosboch e si liberò del cadavere gettandolo nella vasca di decantazione del percolato di un ex discarica. Il corpo venne ritrovato settimane più tardi, il 19 febbraio, a Rivara (sempre in provincia di Torino).
Il movente dell'efferato delitto sarebbe stato un raggiro economico.
Nell'ottobre del 2014, Gabriele, riuscì a convincere la sua ex nsegnante - promettendole una nuova vita ad Antibes, in Costa Azzurra - a consegnargli 187 mila euro in contanti. Mesi dopo, capendo di essere stata ingannata, Gloria Rosboch, tramite l’avvocato Stefano Caniglia, querelò il giovane che, sentendosi braccato, ideò un diabolico piano per eliminarla.