L'emergenza Coronavirus stravolge anche i tradizionali riti della Settimana Santa. Quest'anno, non ci saranno processioni e, come precisato dalla Santa Sede, i cerimoniali pasquali, saranno "senza concorso di popolo". Proprio in queste ore, però, il leader della Lega Matteo Salvini ha lanciato un appello per riaprire le chiese. "La scienza, da sola, non basta", ha puntualizzato l'ex titolare del Viminale.

Matteo Salvini chiede di aprire le chiese ai fedeli

Oggi, sabato 4 aprile, Matteo Salvini, durante un'intervista a Maria Latella di Sky TG24, ha dichiarato che non vede l'ora che la scienza ed anche il buon Dio sconfiggano il mostro coronavirus per tornare ad uscire.

"La scienza da sola non basta" ha precisato, spiegando che ora che ci avviciniamo alla Santa Pasqua è necessario avere la protezione del Cuore Immacolato di Maria.

Il leader della Lega ha aggiunto di sostenere le richieste di tutti coloro che, in questi giorni difficili, chiedono di poter entrare in chiesa in maniera composta, ordinata e sanitariamente sicura. Quindi ha invocato l'apertura delle chiese per Pasqua. "Si può andare dal tabaccaio - ha rilanciato - perché senza sigarette non si può stare, ma per molti è fondamentale anche curare l’anima". Matteo Salvini, ha poi continuato dicendo che è stato inviato ai vescovi un appello per poter consentire ai fedeli - nel rispetto delle distanze, con le adeguate protezioni e in numero limitato - di poter entrare nelle chiese.

La Santa Pasqua - ha concluso l'ex titolare degli Interni - è la resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo e per milioni di italiani può rappresentare un momento di speranza da vivere”.

La proposta del leghista, sicuramente, è destinata a far discutere. Matteo Salvini, nei giorni scorsi, è stato duramente criticato, anche dal mondo cattolico, per aver recitato l'Eterno Riposo nel "salotto" televisivo di Barbara D'Urso.

Il coronavirus cancella i riti della Pasqua

Ci aspetta una Pasqua diversa e a porte (e chiese) chiuse. L'imminente Settimana Santa non sarà scandita dai soliti riti e nel nostro Paese "salteranno" circa novemila processioni liturgiche legate alla pietà e alla devozione popolare. Il dato è stato precisato a Adnkronos da monsignor Claudio Magnoli, consultore, nominato dal Papa, della Congregazione per il Culto divino e docente di Liturgia presso la facoltà teologica dell'Italia settentrionale di Milano.

Il liturgista, dopo aver analizzato il quadro legato ai riti pasquali (che si aprirebbero domani con la processione della Domenica delle Palme) ha spiegato che anche il Corpus Domini (celebrato nella seconda settimana di giugno) quest'anno potrebbe essere a rischio per l'emergenza coronavirus. Tuttavia, in proposito, ha aggiunto "Non sono figlio di profeti, ma mi auguro che la reclusione imposta dal Covid-19, per allora, si possa sciogliere; sarebbe una forma di ringraziamento".

Anche Papa Francesco, quest'anno, non celebrerà la messa del Giovedì Santo (con la lavanda dei piedi) e sarà costretto a rinunciare alla Via Crucis al Colosseo, la quale eccezionalmente, si svolgerà sul sagrato di San Pietro, senza ovviamente, "concorso di popolo".