"Qui ci lasciano morire da soli nelle nostre case. Aiutateci": è questo il drammatico appello lanciato su Facebook da Linda Pasqui, una avvocatessa nata a Frosinone ma che da diversi anni abita in Inghilterra. La donna ha contratto il Coronavirus e da diversi giorni, come racconta lei stessa, presenta sintomi come febbre altissima e bruciore nel petto. Nella stessa condizione anche il compagno, per il quale la donna è molto preoccupata a causa di pregressi problemi di salute. Nonostante questo, però, nessuna li aiuta.

'Febbre altissima costante e fuoco nel petto, ma ci prendono in giro'

La donna, visibilmente provata, racconta quella che si è trasformata in una vera e propria odissea: "Ho contratto il coronavirus. Dallo scorso lunedì ho febbre che è costante e sempre alta (38,8-39-39,9), il fuoco nel petto, perdita totale di gusto, olfatto e appetito. Ho chiamato l'111 (servizio di assistenza, non di emergenza medica, ndr) e ci prendono in giro. Quindi ho chiamato il 922 ma abbiamo subito un'altra presa in giro. Allora ho chiamato l'autoambulanza: sono venuti, ma ci dicono che non dobbiamo creare panico. Ci hanno detto di stare a casa, di dare il buon esempio. Ci hanno detto che ce la possiamo fare. Anche a quel povero ragazzo italiano di 19 anni (Luca Di Nicola, positivo al virus e morto per polmonite dopo che i medici inglesi gli avevano diagnosticato una semplice influenza, ndr), secondo quanto dice la stampa, i clinici inglesi gli avevano detto che era sano e che ce l'avrebbe fatta tranquillamente.

Invece è morto, perché con questo virus ci vuole un attimo a virare a polmonite".

'Gli inglesi ci hanno abbandonato dentro casa a morire'

Il racconto della donna diventa ancora più drammatico: "Questi ci stanno facendo morire, da soli, dentro le nostre case. Io ho 49 anni, ma non ce la faccio più. Ho dolori ovunque, febbre alta e nessuno mi può aiutare.

Sono abbandonata completamente a me stessa. Io sono cittadina europea. Sono residente regolare qui in Inghilterra. Pago tutte le tasse, ho gli stessi diritti di tutti i cittadini inglesi. Perché allora devo morire a casa? Mi dicono che si sente che sto male, ma che mi servono solo due o tre settimane. Tutto attraverso il telefono.

Qui stanno violando i diritti umani e il sacro diritto alla vita. Italiani, inondate di testimonianze i vari organi giornalistici, il ministero e il governo inglese. Io sto combattendo con la morte tutti i giorni. Qui in Inghilterra ci hanno fatto lavorare fino a pochi giorni fa senza mascherine perché altrimenti spaventavamo i pazienti. Mi stanno facendo morire in casa. Altro che contenimento: questo governo è uno scandalo, stanno falsando i dati".