Un bimbo di 11 anni ha perso la vita in circostanze tragiche martedì sera, in seguito a un incidente avvenuto a Boltiere, in provincia di Bergamo. Il piccolo Karim Bamba è rimasto incastrato in un cassonetto giallo, di quelli normalmente utilizzati dalla Caritas per la raccolta degli indumenti usati. Non si conoscono le ragioni per cui il bambino si è voluto arrampicare fino all’apertura del contenitore, rimanendo incastrato nel meccanismo saliscendi, che serve per inserire gli abiti impedendo di estrarli, anche servendosi di ganci, per evitare furti.
Probabilmente Karim stava giocando: voleva cercare dei vestiti o forse solo curiosare. Il trauma che il bimbo ha subito al torace è sembrato da subito molto grave: immediatamente soccorso, il piccolo è morto poco dopo all’Ospedale Papa Guivanni XXIII di Bergamo, dove era stato trasportato d’urgenza.
I primi soccorsi al bimbo intrappolato nel cassonetto
Ad accorgersi per prima di quanto avvenuto è stata una donna, Simona Perletti, che si è recata verso le 20 nel piazzale di via Monte Grappa, nei pressi dell’ex statale 525, per prendere l’automobile. La signora ha descritto al Corriere della Sera la scena spaventosa che ha notato mentre si apprestava ad entrare nella vettura: “C’era qualcosa di strano in quel cassonetto – ha raccontato al giornale – erano le gambe di un bimbo, a piedi scalzi, che non si muovevano più”.
Poco dopo è stata raggiunta dal marito, il dentista Marco Bonzanni, e da un pizzaiolo pakistano, che possiede un locale nelle vicinanze. I tre si sono resi conto che la situazione era grave: il meccanismo basculante del cassonetto aveva schiacciato il piccolo all’altezza del torace. Quindi hanno subito chiesto aiuto per poterlo liberare.
L’inutile corsa del bimbo fino all’ospedale di Bergamo
Immediatamente sono giunte sul posto due ambulanze e un’auto medica del 118, oltre ad alcuni mezzi dei Vigili del fuoco di Dalmine. Anche il sindaco di Boltiere, Osvaldo Palazzini, si è recato sul luogo dell’incidente. Tutti hanno notato che nei pressi del cassonetto c’erano diversi sacchetti di plastica pieni di abiti, probabilmente messi uno sopra l’altro del bambino, per potersi arrampicare fino all’apertura.
I pompieri hanno dovuto smontare il contenitore per riuscire a liberare Karim. Il piccolo era in condizioni disperate: è stato trasportato al Pronto soccorso del Papa Giovanni XXIII di Bergamo quando era già in arresto cardiaco; ad accompagnato c’era la madre in lacrime. Ogni tentativo di rianimarlo da parte dei medici è stato inutile: il bimbo è morto dopo pochi minuti.
La famiglia del bimbo era nota ai servizi sociali
Karim era il secondo dei cinque figli di una famiglia di Boltiere, già nota ai servizi sociali del paese: il padre è originario della Costa d’Avorio, mentre la madre è italiana. I genitori hanno gravi difficoltà economiche e per questo sono riusciti a ottenere la disponibilità della casa comunale in cui vivono, situata in vicolo Carminati, a pochi passi dal piazzale in cui è avvenuta la tragedia.
I vicini hanno raccontato al Corriere che i cinque bambini erano spesso in strada a giocare e camminavano abitualmente scalzi. Anche il pizzaiolo che è stato tra i primi a trovare il bimbo ha dichiarato che lo vedeva ogni giorno girovagare con i fratelli nei pressi del suo locale. Nel frattempo sono partite le indagini per chiarire la dinamica dei fatti: il cassonetto giallo della Caritas è stato posto sotto sequestro.