La pandemia provocata dal nuovo Coronavirus non sta causando solo una crisi sociale ed economica: infatti, secondo quanto dichiarato dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel mondo stanno crescendo sempre di più le persone che soffrono di stati d'ansia o depressione. Questo metterebbe a rischio la salute mentale delle persone, e secondo Ghebreyesus c'è bisogno di intervenire immediatamente su questo fenomeno. Il numero uno dell'OMS ha spiegato tali circostanze in un editoriale apparso sulla rivista scientifica "World Psichiatry".

Del documento hanno preso visione i giornalisti dell'agenzia giornalistica Ansa.

OMS: 'Alcune persone adottano comportamenti rischiosi'

Secondo quanto riferisce l'OMS molte persone, specialmente quelle che si trovano ad assistere da vicino una persona affetta dalla malattia Covid-19, spesso mettono in atto comportamenti pericolosi, sia per se stessi che per gli altri. C'è chi, ad esempio, abusa di alcool e droghe o sfoga la sua rabbia con il gioco d'azzardo. Ghebreyesus riferisce inoltre che in questo periodo, sin da quando è iniziata la pandemia, sono aumentati anche gli episodi di violenza domestica. Un altro particolare non di poco conto è quello dei lutti: chi perde una persona cara malata, infatti, non può celebrare i funerali in forma normale, con parenti e amici pronti a dare l'estremo saluto al defunto: questo inciderebbe negativamente con il processo di elaborazione del lutto.

Senza contare che i parenti che hanno una persona cara ricoverata in ospedale con i sintomi dell'infezione provocata dal SarsCoV-2 non possono assolutamente vederla da vicino, se non attraverso strumenti telematici, quali telefonini e tablet. La situazione sarebbe quindi seria e secondo l'OMS molti centri di salute mentale, in diversi Paesi hanno smesso di funzionare, provocando ulteriori disagi a coloro che hanno bisogno di un sostegno psicologico.

In Italia il maggior disagio si riscontra al Nord

Anche il nostro Paese, che è uno dei più colpiti dal nuovo coronavirus, registra casi di disagio molto simili a quelli di altre nazioni. Uno studio condotto dall'Università della Catalogna, in collaborazione con BDI-Schlesinger Group e Università di Milano, sostiene che il rischio della salute mentale è del 41% in Italia, del 46% in Spagna e del 42% nel Regno Unito.

L'indagine è cominciata il 24 aprile e si è conclusa il 2 maggio: ai partecipanti sono state poste una serie di domande, tra le quali figuravano quesiti riguardo alla situazione famigliare e personale. Per lo studio in questione è stato preso in considerazione un campione di 1.000 individui per nazione. Nel nostro Paese il maggior disagio si rileva al Nord Italia.