Secondo l'OMS la metà dei morti da Coronavirus in Europa è avvenuta nelle case di riposo per anziani. Lo fa sapere il direttore regionale europeo Hans Kluge che lancia l'allarme sulla situazione sanitaria di queste strutture in tutto il Vecchio Continente. Kluge ha parlato di un "quadro profondamente preoccupante" e della necessità immediata di ripensare fin da subito le modalità operative di queste strutture per non avere più drammi simili. Nelle Rsa infatti, secondo quanto conferma Kluge, il personale spesso è carico di lavoro e sottopagato per le mansioni che svolge.
Proprio per questo non ha esitato a usare la parola "eroi".
L'OMS: 'Dobbiamo adottare strategie diverse'
L'ente presieduto da Tedros Adhanom Gebreyesus ritiene che attualmente i test sierologici che si effettuano sui pazienti sono utili soltanto per dare un'indicazione su quali pazienti siano stati colpiti dal virus. Lo riferisce Catherine Smallwood, Senior Emergency Officer della stessa Organizzazione mondiale della sanità, che chiarisce che questo procedimento serve comunque a calcolare il tasso di infezione all'interno di una specifica comunità. Secondo Kluge si dovrebbero adottare metodi e strategie diverse per mappare per bene la diffusione del patogeno. Ad oggi infatti si ha anche una comprensione incompleta dell'immunità che il coronavirus potrebbe dare ai pazienti una volta guariti dall'infezione.
Proprio per tutti questi motivi si dovrebbe andare molto cauti. In Italia lo stesso Istituto Superiore di Sanità, negli scorsi giorni, ha diffuso i dati inerenti i contagi e i le morti all'interno delle Rsa: questi ultimi sono in costante aumento giorno per giorno. Nel 40,2% dei casi i decessi sono avvenuti perché i pazienti avevano contratto il Covid-19 o per manifestazioni influenzali.
Numerose indagini in Italia
Il nostro Paese è un esempio di quello che è successo nelle case di riposo. Su tutti questi episodi vuole vederci chiaro anche l'autorità giudiziaria. Si pensi al caso del Pio Albergo Trivulzio di Milano, dove negli scorsi giorni sono stati 270 gli anziani ricoverati con febbre e problemi respiratori.
Le indagini si stanno concentrando in particolare sui pazienti che sono stati spostati prima di morire. Repubblica ricorda che, solo nella settimana appena trascorsa, sono stati un migliaio i tamponi analizzati che provenivano dalle case di riposo di tutta la Lombardia.