L'Inail, con il supporto dell'Istituto Superiore di Sanità e in collaborazione con il comitato tecnico scientifico del Governo, ha pubblicato ieri 12 maggio un documento tecnico, ancora non definitivo nelle sue parti, in cui si illustrano le linee guida per poter usufruire del mare e delle spiagge in estate al tempo del Coronavirus, senza creare assembramenti. Una delle novità, già illustrata nelle scorse settimane, prevede il distanziamento tra le diverse file di ombrelloni che dovrà di essere di almeno cinque metri, mentre le sdraio dovranno essere lontane un paio di metri una dall'altra.

Questo metodo consentirà di prendere il sole normalmente e senza mascherina, godendosi appieno la temperature estive e il mare in tutta sicurezza. Negli stabilimenti balneari dovranno esserci percorsi di entrata e uscita e dovrà essere garantita una costante igienizzazione della struttura e anche dei bagni.

Si suggerisce la prenotazione anticipata

Il documento in questione suggerisce ai proprietari degli stabilimenti balneari e delle spiagge attrezzate di favorire la prenotazione del posto in spiaggia, anche a fasce orarie, questo per garantire il corretto distanziamento sociale. Inoltre, ove sono situati bar e ristoranti, sempre all'interno delle strutture balneari, si dovrebbe preferire un pagamento senza contanti, ovvero con carte di credito o attraverso specifiche applicazioni installate sui telefonini.

Anche la prenotazione del posto in spiaggia potrà avvenire tramite una semplice app. In particolare, specifica poi il documento, dovrà essere di 4,5 metri la distanza tra un'ombrellone e l'altro situato nella stessa fila. Inoltre le linee guida dell'Inail prevedono che ogni postazione sia numerata e di che gli utenti siano registrati.

L'incognita spiagge libere

Grossa incognita restano ancora le spiagge libere, a cui è data per il momento facoltà agli amministratori locali decidere su cosa fare in questi tratti di litorale, che spesso rimangono senza sorveglianza. In questo senso, le linee guida stabiliscono che si potrebbero affidare queste parti di litorale incustodite ad associazioni di volontariato che, impiegando personale formato per l'occasione, possano regolarne gli accessi.

In tutte le spiagge, sia libere che a pagamento, e dovrà essere installati una cartellonistica, anche in più lingue, che indichi alle persone i comportamenti da seguire. Sicuramente nelle prossime settimane, anche a seconda di come andrà la curva del contagio, si potranno conoscere ulteriori dettagli sul piano governativo per la fruizione dei litorali e delle spiagge. Una cosa resta certa: la malattia Covid-19 cambierà anche il nostro modo di andare al mare.