Fabio Serventi, 24 anni da compiere, è scomparso da Perdaxius, piccolo centro del Sud Sardegna, un sabato di marzo. Qualche settimana più tardi, gli inquirenti, hanno fermato un ragazzo del posto di 34 anni con l'accusa di omicidio ed occultamento di cadavere. Tuttavia, il corpo del giovane bracciante non è ancora stato trovato. "Chi l'ha visto?", nella serata di ieri, mercoledì 13 maggio, è tornata ad occuparsi del terribile fatto di Cronaca Nera e, mamma Marcella, ai microfoni di Federica Sciarelli ha implorato: "Fateci trovare il corpo".

L'appello della mamma di Fabio Serventi

La trasmissione di Rai 3 ha ripercorso la scomparsa di Fabio Serventi. Il bracciante agricolo, descritto da tutti come un giovane serio e gran lavoratore, viveva con i nonni in frazione Is Ergois, nelle campagne di Perdaxius. Sabato 21 marzo, dopo aver ricevuto una telefonata è uscito per incontrare qualcuno che lo stava aspettando poco lontano.

Fabio, con ogni probabilità, intendeva rientrare nel giro di pochi minuti: infatti, non si è messo nemmeno le scarpe e non ha preso nulla con sé. Invece, è sparito nel nulla. I carabinieri del Comando di Carbonia, sempre nel Sulcis, stanno indagando per omicidio. Il corpo del ragazzo, però, non è ancora stato trovato.

La mamma di Fabio, Marcella Ballisai, e la sorella Silvia, intervenendo ai microfoni di Federica Sciarelli, hanno lanciato un accorato appello, nella speranza che qualcuno si faccia avanti e le aiuti. "Il giorno della scomparsa - hanno ricordato - è uscito in ciabatte. Potrebbe essere stato attirato in una trappola. Perché non farci ritrovare nemmeno il corpo?" "Chi sa qualcosa - hanno esortato - parli, anche con gli inquirenti”.

Un fermo per l'omicidio di Fabio Serventi

Giovedì scorso, 9 aprile, su richiesta del pubblico ministero di Nuoro Luca Forteleoni, i carabinieri di Carbonia, hanno eseguito l'ordine di fermo nei confronti di un conoscente 34enne di Fabio Serventi. L'uomo, domiciliato a Perdaxius, ma residente nella vicina Narcao, deve rispondere delle accuse di omicidio e di occultamento di cadavere.

Secondo le intercettazioni degli uomini dell'Arma, Pinna, avrebbe raccontato agli amici di aver ucciso Fabio con un coltello a pancia tonda. Un'esecuzione in cambio di pochi soldi promessi (e tra l'altro mai arrivati). "Solo io so dov'è, non lo troveranno mai" aveva dichiarato. Tuttavia, dal giorno del suo arresto, il 34enne, difeso dall'avvocata Barbara Fenu, si è avvalso della facoltà di non rispondere; si è limitato a dire di essersi inventato tutto solo per "spacconeria" e di non aver nulla a che fare con la scomparsa di Fabio Serventi.

Gli amici di Fabio Serventi

Andrea Pinna si trova attualmente recluso nella Casa Circondariale Cagliari - Uta "Ettore Scalas". Come riportato dagli inquirenti, non avrebbe saputo dare risposte plausibili in merito all'origine delle tracce di sangue rinvenute nella sua automobile e neppure spiegare come mai, poche ore dopo la scomparsa di Fabio, avesse rivenduto la moto del ragazzo.

In un primo momento, pur non tralasciando alcuna pista investigativa, gli inquirenti avevano ipotizzato che il 24enne fosse stato ucciso per questioni di droga. Tuttavia, tante cose, ancora non tornano e ci sono diversi punti da chiarire. I genitori del ragazzo, rappresentati dall'avvocato Gianfranco Trullu (sindaco di Perdaxius), ma anche gli inquirenti, sono certi che qualcuno sappia più di quanto dica. Infatti, Fabio, aveva tantissimi amici. Nonostante le misure imposte i ragazzi hanno continuato a frequentarsi e a vedersi. Possibile - ha notato l'Unione Sarda - che nessuno di loro possa fornire ulteriori elementi utili alle indagini?