Negli ultimi giorni il nome di Vittorio Brumotti è tornato alla ribalta delle cronache nazionali. Il motivo è ancora una volta da individuare in un'aggressione subita dall'inviato di Striscia la Notizia durante uno dei suoi ormai molto popolari servizi girati nelle più note piazze di spaccio italiane. In quest'ultima occasione Brumotti è stato aggredito in zona Porta Venezia, in pieno centro a Milano. "Sono stato colpito in faccia con il bastone della mia go pro, una botta molto forte", ha infatti dichiarato l'inviato di Striscia la Notizia al Corriere della Sera.

Emis Killa, nell'ambito di una sessione di botta e risposta con i fan su Instagram, ha voluto commentare la notizia dell'ultima aggressione con queste parole: "Strano oh".

Emis Killa critica Vittorio Brumotti: 'Mi sembra un modo per mettersi in mostra e farsi bello'

Successivamente, rispondendo alla domanda di un fan, l'artista classe 1989 ha spiegato meglio la sua opinione su Vittorio Brumotti come inviato di Striscia la Notizia. Emis Killa ha parlato a livello generale delle inchieste, non entrando nel merito dell'ultima aggressione, ma lasciando emergere un evidente scetticismo sull'operato dell'inviato-ciclista. Queste le parole di Emis Killa: "Un parere su Brumotti me lo state chiedendo in ventimila.

Devo premettere che non mi sta simpatico, ma in ogni caso, pur volendo essere obiettivo, credo sia una pagliacciata questa cosa dei servizi anti-droga. Non comprendo una cosa: se davvero tiene così tanto a questa faccenda perché non si mette una divisa e non fa le cose seriamente? Riprendere con le telecamere quattro disperati per strada mi sembra più che altro un modo per mettersi in mostra, per farsi bello, tipo Batman dei poveri.

Relativamente alle aggressioni che subisce continuamente, non spetta certo a me dire se gli stia bene o meno, di sicuro però fa di tutto per andarsele a cercare".

Brumotti: 'Io lo faccio per vocazione'

Nel corso degli ultimi anni Brumotti ha subito numerose aggressioni, sempre legate ai suoi servizi per Striscia la Notizia nelle più popolari piazze di spaccio d'Italia.

"Io lo faccio per vocazione, è come la fede per i sacerdoti – ha spiegato l'ex compagno di Giorgia Palmas, intervistato da Renato Franco del Corriere della Sera – per questo motivo non apprezzo quando i miei servizi per Striscia la Notizia vengono strumentalizzati: io mi muovo solo quando vengo chiamato dai cittadini esasperati. Quello che faccio io non è altro che è portare in questi luoghi la mediaticità, cioè la telecamera, che fa paura a tutti, come la penna".