È avvenuta una lite nella cittadina di Gragnano nelle prime ore del 25 maggio, che ha provocato una vittima: si tratta di un 17enne, N. M., deceduto all'ospedale di Castellammare di Stabia in seguito alle gravi ferite riportate. Il minore è risultato essere il nipote del boss Nicola Carfora. Con lui è rimasto ferito anche un 30enne, Carlo Langellotti, ricoverato nello stesso presidio ospedaliero campano. Secondo la ricostruzione che è stata effettuata dagli agenti di polizia accorsi sul luogo dell'accaduto nel momento in cui hanno ricevuto la segnalazione, sembra che a accompagnare il minore al pronto soccorso sia stato lo stesso adulto, rimasto anche lui coinvolto nello scontro per cercare di salvare il ragazzo.

Il ragazzo deceduto è nipote di un boss della camorra

I due sono entrambi originari del comune di Pimonte, una piccola cittadina limitrofa al luogo dove è avvenuta la terribile tragedia. Alla base della vicenda, poi conclusasi nel sangue, un probabile litigio avvenuto in Via Vittorio Veneto a Gragnano, degenerato in seguito con tanto di coltelli alla mano impugnati dai protagonisti. Il ragazzo rimasto ucciso da parte di madre è nipote del boss ergastolano Nicola Carfora.

La ricostruzione del decesso del giovane

Secondo i primissimi accertamenti effettuati dalle forze dell'ordine, Langellotti, a bordo della sua auto, nonostante fosse ferito a sua volta, con la sua auto Audi Q3, verso le quattro del mattino del 25 maggio è entrato nell'atrio del pronto soccorso dell'ospedale stabiese per chiedere aiuto per il ragazzo.

Gli operatori sanitari di turno hanno trasportato il minorenne in una delle sale chirurgiche per tentare di salvargli la vita, ma alla fine si sono dovuti arrendere, in quanto le ferite da lui riportate erano troppo gravi per poterlo rianimare. Il movente della lite, sempre secondo gli inquirenti che si stanno occupando delle indagini del caso, non è ancora chiaro.

Il personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Castellammare di Stabia è stato incaricato dal giudice di coordinare le investigazioni.

A supporto è giunta anche la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli per via delle origini familiari del giovanissimo. Gli investigatori, al momento, non escludono nessuna pista, ma tutto dovrebbe essere più chiaro fra qualche giorno.

Sul luogo della lite, a fare i rilievi, è giunta anche una squadra della Polizia Scientifica di Napoli, incaricata di effettuare rilievi importanti per fare luce su questo spiacevole episodio di sangue, in una terra dove la vita di un uomo vale poco, e dove si resta uccisi per una banale lite. Anche perché una delle ipotesi che si è fatta spazio nelle supposizioni degli inquirenti è quella di un possibile regolamento di conti. La Procura di Torre Annunziata, che si sta occupando del caso per competenza territoriale, vuole essere prudente e aspettare i risultati dei rilievi.