I gilet arancioni sono tornati a manifestare e lo hanno fatto in diverse piazze italiane. Al grido di libertà e dignità, alcune centinaia di persone si sono radunate in piazza Maggiore a Bologna, in piazza del Duomo a Milano, in piazza Statuto a Torino e in altre piazze della penisola. Le manifestazioni sarebbero probabilmente passate inosservate se non fosse stato per il fatto che l'emergenza in corso ha imposto delle considerazioni in merito ad alcune foto scattate nella giornata odierna. Infatti, soprattutto in piazza Duomo, i manifestanti erano sprovvisti di mascherine o le tenevano al collo, non potendo evitare peraltro di creare assembramenti, attualmente vietati dall'ultimo Decreto.
Il leader dei gilet arancioni, Antonio Pappalardo, ha guidato la manifestazione in piazza del Duomo. Le manifestazioni sono state pacifiche: infatti non si sono verificati scontri ma a Bologna è dovuta intervenire la polizia per esortare i manifestanti a indossare le mascherine e a mantenere le distanze.
Il fenomeno dei gilet arancioni
Guidati dall'ex generale dell'Arma dei carabinieri, già vicino al movimento dei Forconi, Antonio Pappalardo (sceso in piazza in giacca e cravatta arancione), i gilet arancioni si identificano come un movimento di protesta nato nel 2019, che si ispira al movimento francese dei 'gilets jaunes'. La prima iniziativa organizzata dai sostenitori in pettorina arancione servì per chiedere aiuti a favore degli olivicoltori pugliesi colpiti dall'epidemia di Xylella.
Politicamente, i gilet arancioni non si considerano né di desta, né di sinistra. Tuttavia, alcuni di essi a Roma hanno preso parte a una manifestazione organizzata dal gruppo di estrema destra, Casapound.
I manifestanti considerano l'emergenza sanitaria uno stratagemma politico, "un disegno politico, economico e sociale" creato dai centri di potere per vendere l'Italia alla Cina, facendoci fare il vaccino.
Così le persone scese in piazza hanno chiesto la fine della dittatura sanitaria in atto. Alcuni degli slogan pronunciati sono stati "I vaccini sono pericolosi", "Fermiamo la dittatura della sanità" e "Stop alle mascherine".
Altre richieste del movimento rivendicano la fine del governo Conte e l'inizio di un nuovo governo nazionale, l'elezione di un'assemblea costituente per approvare una nuova legge elettorale, nuove elezioni a ottobre e il ritorno alla lira.
La reazione di Sala e l'intervento delle questure
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, attraverso il proprio profilo Facebook, ha definito la manifestazione "un atto di irresponsabilità" e ha annunciato di aver chiesto al Prefetto di denunciare gli organizzatori.
Le questure si sono già messe al lavoro per identificare, tramite le immagini, i manifestanti. Questi saranno probabilmente denunciati per la violazione del decreto in materia di restrizioni da pandemia.