Claudio Ingrosso è un 58enne operaio specializzato in una ditta edile di Vanze - piccola frazione del comune di Vernole, nel leccese - che da ormai da due mesi non percepisce lo stipendio, questo perché l'azienda si è dovuta fermare a causa della pandemia provocata dal nuovo Coronavirus. Secondo la versione online del Quotidiano di Puglia la vita di questa persona è cambiata radicalmente alla metà dello scorso mese di marzo.
L'operaio: 'Non sappiamo ancora cosa dovremmo aspettarci'
Il 58enne ha detto ai giornalisti che lavora da circa 15 anni sui cantieri, ma non aveva mai assistito ad una cosa simile, che ha completamente spiazzato sia la sua azienda che i famigliari.
L'uomo ha moglie, che fa la casalinga, ed altri due figli: il maschio lavora in una trattoria, ma anche lui per il momento è fermo con il lavoro, mentre la femmina ha 27 anni ed è incinta. Proprio la gioia per il futuro nascituro riesce a portare speranza a questa famiglia salentina. Non poter andare a lavorare per l'uomo è un dramma: ancora oggi, a due mesi di distanza dall'ultimo giorno passato sul cantiere, alle 5:00 del mattino suo suo comodino suona la sveglia. "Non riesco a starmene buttato nel letto" - spiega il 58enne ai colleghi del Quotidiano di Puglia. Ma non è del coronavirus che l'uomo ha paura. Adesso teme anche per la sua vita, in quanto due settimane addietro gli è stato diagnosticato il diabete.
"Una beffa nella beffa di un momento che condiziona ogni istinto di libertà" - questo è l'amaro commento di Ingrosso, che ritiene questo problema molto serio, il quale va ad aggiungersi a tutti gli altri. Il grande conforto di Claudio resta la famiglia, che ogni giorno gli è vicino con tutto l'amore possibile. Per il momento l'ordine di rientrare a lavoro non è arrivato, nonostante da domani in tutta Italia cominci la tanto attesa Fase 2, ovvero quella di convivenza con il coronavirus.
Quasi finiti i risparmi in banca
A rendere la situazione quasi ingestibile ci si mette anche il problema economico. L'azienda ha comunque diversi incarichi che deve portare a termine, ma l'eventualità che possano presentarsi possibili ritardi e rinvii non è esclusa dall'operaio. Ciò potrebbe avere un impatto devastante sulla vita dell'uomo e dei suoi cari.
Purtroppo non hanno grosse entrate economiche e stanno anche per finire gli ultimi risparmi rimasti in banca. "Le istituzioni dovrebbero darsi una mossa - dice Claudio -, non si può lasciar morire un Paese così". La richiesta del 58enne è quindi solo quella di poter riprendere a lavorare, in modo da guadagnare qualcosa per continuare a portare avanti la sua famiglia.