L'Adria Tour, il torneo itinerante organizzato da Novak Djokovic insieme al fratello Djordje, aveva suscitato grandi polemiche nella comunità del Tennis, i cui appuntamenti ufficiali devono ancora riprendere, dopo la pausa forzata per la pandemia di Coronavirus. In particolare aveva fatto discutere la scelta di giocarlo a porte aperte, approfittando delle regole permissive dei Paesi balcanici e non seguendo le limitazioni attuate nel resto del mondo per il contenimento del Covid-19. A quanto pare i dubbi dei contrari erano giustificati: nonostante si siano svolte solo due tappe della manifestazione – a Belgrado e a Zara – cresce il numero delle persone risultate positive al coronavisus.

Infatti, dopo il tennista bulgaro Grigor Dimitrov, anche il collega croato Borna Coric ha reso noto l’esito sfavorevole del tampone effettuato nelle scorse ore. Secondo i media serbi, ai due si vanno ad aggiungere anche Kristijan Groh, allenatore impegnato nel team di Dimitrov, e Marco Panichi, il preparatore atletico italiano di Djokovic.

L’annuncio di Borna Coric: positivo dopo il match con Dimitrov

Borna Coric, che a Zara si era esibito proprio contro Dimitrov durante l'Adria Tour, ha voluto rendere nota la sua positività al Covid-19 con un messaggio sui social, in cui ha chiesto a tutti quelli che sono entrati in contatto con lui negli ultimi giorni di sottoporsi al test per evitare nuovi focolai.

Il tennista ha aggiunto di sentirsi bene e di non manifestare i sintomi della malattia. Inoltre si è detto dispiaciuto per eventuali danni che potrebbe aver causato e ha concluso il suo annuncio con un invito a seguire le regole per evitare il contagio. L’annuncio di Coric è arrivato subito dopo un’altra notizia che ha turbato il mondo dello sport nei Balcani: ben cinque calciatori della Stella Rossa di Belgrado risultano positivi al coronavirus.

Gli atleti erano in campo lo scorso 10 giugno nella gara contro il Partizan, disputata di fronte a 16mila spettatori.

Il messaggio di Dimitrov, il primo tennista dell’Adria Tour contagiato

Prima di Coric, anche il tennista bulgaro Grigor Dimitrov aveva annunciato la propria positività, durante la tappa di Zara dell’Adria Tour.

Su Instagram aveva pubblicato una sua foto con una mascherina nera, nella cui didascalia raccontava del suo stato di salute, aggiungendo di essere tornato a casa per curarsi. Inoltre aveva invitato tutti quelli che erano entrati in contatto con lui a sottoporsi al test e ad adottare tutte le precauzioni necessarie. Alla luce della notizia, l'esibizione finale della tappa dell’Adria a Zara, tra Djokovic e Rublev era stata annullata all’ultimo momento, nonostante i tifosi fossero già presenti sugli spalti.

Le critiche all’evento

Sui social naturalmente è esplosa la polemica: qualcuno ha ironicamente ribattezzato l’Adria come il "Corona Tour". Infatti Dimitrov, Coric, lo stesso Djokovic e gli altri protagonisti del torneo hanno preso parte anche ad una serie di iniziative collaterali, come un incontro con i bambini di Zara, una partita benefica di basket, in cui Dimitrov ha giocato con Djokovic, e perfino una serata in discoteca che ha fatto molto discutere.

Quando non era ancora arrivata la notizia della positività di Coric, l’organizzazione dell’evento aveva invitato tutti coloro che erano entrati in contatti con Dimitrov a praticare l’auto-isolamento per 14 giorni. Gli occhi di tutti ora sono puntati su Nole Djokovic: pare che il numero 1 del mondo sia rientrato subito a Belgrado per sottoporsi agli esami di rito. Il tennista, già attaccato nei mesi scorsi per le sue dichiarazioni contro i vaccini, rischia di essere travolto dalle polemiche. Alcuni colleghi, non presenti alla manifestazione, già hanno aspramente criticato l’Adria Tour: tra questi, l’australiano Nick Kyrgios, che sui social ha rimarcato la gravità della situazione: “Ecco cosa succede quando si ignorano tutti i protocolli – ha scritto – il coronavirus non è uno scherzo”.