Minacce e voti comprati per sostenere l'attuale amministrazione comunale di Carovigno: con queste accuse i carabinieri del comando provinciale di Brindisi, competenti per territorio, hanno arresto in regime di domiciliari A. S., 48enne del posto. Secondo quanto emerge dall'attività investigativa posta in essere dagli inquirenti, l'uomo avrebbe violato gli articoli 86 e 87 del Dpr 570 del 16 maggio 1960, che regola le leggi per la composizione delle amministrazioni cittadine. Proprio l'articolo 87 punisce chi compromette la libertà di voto con minacce o violenza.
Agli elettori venivano anche promesse cifre in denaro che andavano dai 20 ai 100 euro.
Inchiesta partita nel 2017
L'indagine delle forze dell'ordine prese il via nel 2017 quando lo stesso 48enne venne indagato per l'incendio dell'auto dell'allora sindaco Carmine Brandi. L'auto del politico prese fuoco intorno alle ore 6:30 del 22 dicembre di quell'anno. A. S. venne quindi riconosciuto come ipotetico autore del reato ai danni dell'ex primo cittadino. E proprio durante le elezioni comunali del 10 giugno 2018 ci sarebbero state, da parte sua, pressioni per sostenere con mezzi illeciti l'attuale coalizione di centrodestra che amministra la cittadina brindisina. Secondo quanto scrive la testata giornalistica Brindisi Report l'ex sindaco Brandi, durante le elezioni del 2018, era ormai fuori dai giochi, in quanto l'amministrazione da lui presieduta era caduta.
Adesso le indagini degli inquirenti stabiliranno se il 48enne abbia agito anche con la complicità di altre persone. La notizia dell'arresto dell'uomo si è sparsa immediatamente in tutta la provincia, destando sconcerto tra gli abitanti.
Presunti interessi illeciti nella gestione del parcheggio di Torre Guaceto
I carabinieri comunicano anche di aver individuato presunti interessi della criminalità locale all'interno del parcheggio di Torre Guaceto, importante oasi naturalistica ricadente tra i comuni di Brindisi e Carovigno, frequentata ogni anno da migliaia di turisti.
Per poter posteggiare i propri veicoli all'interno dell'area attrezzata allo scopo i visitatori devono pagare un ticket di ingresso, così come stabilisce il regolamento dell'ente che gestisce la riserva. Per cristallizzare anche questa vicenda, i militari dell'Arma, nella mattina di oggi 8 giugno, hanno inviato all'amministrazione comunale di Carovigno una richiesta specifica con cui viene ordinata l'esibizione della documentazione riguardo la gestione dell'area parcheggio suddetta. Il provvedimento servirà quindi a chiarire ulteriormente la posizione degli indagati.