"Mio figlio Marco - La verità sul caso Vannini" questo il titolo del libro scritto da Marina Conte assieme al giornalista Mauro Valentini. Un'opera in cui Marina ha intenzione di raccontare chi fosse realmente suo figlio Marco Vannini, ucciso a Ladispoli con un colpo di pistola cinque anni fa, all'interno della villetta della sua fidanzata Martina Ciontoli. Un libro in cui si parlerà dettagliatamente dei 20 anni di vita di Marco e del rapporto con la sua famiglia. Mamma Marina ha dichiarato che prima della sera in cui Marco è morto, loro erano una famiglia felice.
Marina Conte ha fatto notare che quando si parla di Marco, spesso ci si riferisce solamente al caso, proprio per questo l'opera parlerà della vita del ragazzo, da quando ha iniziato a muovere i primi passi da piccolino, fino al raggiungimento dei suoi 20 anni e i suoi sogni nel cassetto. Desiderio di Marco Vannini era quello di diventare un carabiniere. Poco prima della sua morte, Vannini stava studiando per entrare nell'arma. Il ricavato delle vendite del libro andrà ai comuni di Ladispoli e Cerveteri per le attività in ricordo di Marco. Il suocero del giovane, Antonio Ciontoli, e la sua famiglia sono stati condannati in appello con l'accusa di omicidio colposo, ma i giudici della corte di cassazione hanno annullato la sentenza e adesso si dovrà procedere daccapo.
Marco Vannini: l'opera è dedicata a suo padre Valerio
Si intitola "Mio figlio Marco - La verità sul caso Vannini". Questo è il libro scritto da Marina Conte coadiuvata dal giornalista Mauro Valentini. La signora Conte ha dichiarato che quest'opera l'ha scritta per "raccontare questi 20 anni vissuti da mio figlio assieme alla sua famiglia".
Marina ha detto che suo figlio aveva diversi sogni nel cassetto. Uno di questi era poter volare con le frecce tricolori. Secondo Marina ci sarebbe riuscito, in quanto era molto ambizioso. Il libro è dedicato al marito di Marina e papà di Marco, Valerio. I due coniugi desideravano molto un figlio e quando Marco è nato, come ha riferito Marina, suo marito Valerio era orgoglioso di tenerlo tra le braccia.
Un figlio desiderato
La madre di Marina Conte era solita dire al genero Valerio che quando teneva in braccio il piccolo Marco, sembrava che avesse in mano il mondo. Valerio a quel punto le rispondeva: "Non sai quanto l'ho desiderato". Marina Conte ha scritto il libro affinché suo figlio Marco venisse ricordato non solo per la sua morte, ma anche per quello che è stato in vita. Per Marina è importante far conoscere Marco, per quello che era: "Una bella persona". Nel libro sono contenute testimonianze di amici e parenti. Marco è ricordato, soprattutto, per la sua generosità e perché aveva sempre pronta una parola di conforto per tutti.