Ad ogni pioggia invernale o temporale estivo che sia, i Regi Lagni, reticoli di canali rettilinei, corsi d'acqua artificiali fatti costruire in epoca borbonica che si estendono in numerosi comuni, sono costantemente monitorati a vista d'occhio per scongiurare il rischio di esondazione. Questi si estendono dall'area della Città Metropolitana di Napoli, alle provincie di Benevento e Avellino, dai territori dell'hinterland dell'agro nolano alle zone del casertano. Proprio nella giornata di ieri, martedì 16 giugno, le piogge copiose e abbondanti hanno fatto innalzare il livello d'acqua degli alvei e con esso anche il grado di paura e tensione tra gli abitanti della zona che hanno temuto l'ennesima alluvione.
Pericolo esondazione a Nola e nei comuni limitrofi
Mancano i dovuti e regolari servizi di attività di manutenzione; a complicare il problema poi il fatto che i cittadini utilizzino i Regi Lagni come una discarica pubblica. Intanto, arriva l'ennesima denuncia, indirizzata anche alla procura della Repubblica presso il tribunale di Nola, da parte del primo cittadino, l'ingegnere Gaetano Minieri, sindaco del comune di Nola, centro abitato della Città Metropolitana di Napoli. "Non ce la facciamo più", protesta il primo cittadino, lamentando di aver chiesto a più riprese, ma invano, urgenti interventi di pulizia e manutenzione per evitare il concreto pericolo che possa di nuovo straripare l'alveo Quindici, intasato da immondizia, rifiuti e spazzatura di ogni sorta.
La zona interessata, sottolinea il sindaco, è abitata da decine e decine di famiglie ed è percorso da treni regionali e numerose automobili.
Il sindaco di Nola Minieri scrive alla Regione
Per legge la pulizia dei Regi Lagni rientra nelle materie di competenza della Regione Campania, pertanto il comune di Nola non può provvedere a stanziare i soldi per la pulizia degli alvei, ha dichiarato il sindaco, annunciando di aver messo a corrente della problematica anche l'avvocato Fulvio Bonavitacola, vice presidente della Giunta regionale della Campania, nominato anche assessore con delega all'Ambiente. Numerosi sono i quartieri a rischio e le aree geografiche attraversate da quello che è diventata una vera e propria bomba a orologeria.
Lungo l'intero tratto, l'alveo Quindici si presenta con le medesime problematiche: vegetazione altissima, detriti e sabbia, materiali di genere vario che formano una vera e propria diga, ogni giorno più grande. I lavori annunciati sono stati programmati da tempo, ma, in realtà, non sono mai cominciati. A svolgerli doveva essere la SMA, società in house della Regione Campania.