Una proposta di lavoro come badante si è rivelata una trappola per una romena di 43 anni. La donna sarebbe stata sequestrata, picchiata e avrebbe subito abusi da un connazionale 40enne che vive a Gualdo Tadino, in provincia di Perugia.

L'uomo l'aveva assunta affinché prestasse servizio nella propria abitazione. Da quel momento avrebbe cominciato ad aggredirla, pubblicando in un secondo momento su Facebook l'immagine della donna. Secondo il quotidiano La Nazione, la foto sul social network è stata notata dalla figlia della badante, preoccupata perché da tempo non riusciva più a comunicare con la madre.

Ha allertato i carabinieri che hanno fatto irruzione nell'appartamento, liberando la 43enne e fermando il presunto responsabile del rapimento.

Cure mediche per la badante, carcere per il presunto sequestratore

I carabinieri della stazione di Gualdo Tadino, una volta giunti nella casa popolare in cui risiede il 40enne, hanno liberato la badante che era legata al letto. La donna è stata affidata alle cure mediche nel massimo riserbo, come previsto dai protocolli del codice rosa.

Invece il presunto responsabile dell'aggressione è stato arrestato e trasferito in carcere dove, nelle prossime ore, assistito dall'avvocato Giacomo Manduca, sarà interrogato dal magistrato competente e processato per direttissima.

Inoltre verranno effettuati degli accertamenti per verificare il racconto della badante e confrontarlo con la versione dei fatti del suo presunto rapitore.

Il presunto responsabile del rapimento della badante ha diversi precedenti

L'arrestato vive da tempo a Gualdo Tadino dove è confinato agli arresti domiciliari per alcuni precedenti, con violenze consumate anche nell'ambito familiare.

In particolare, secondo La Nazione, il 40enne sta scontando in Umbria delle condanne definitive per alcuni episodi verificatisi una decina di anni fa quando viveva ancora in Sicilia, oltre ad una più recente per un furto compiuto a Gualdo Tadino. Nel 2009 ha aggredito la madre e la sorella per ottenere i loro soldi, poche centinaia di euro: dopo questa vicenda ha cercato di togliersi la vita, legandosi una corda al collo e minacciando di impiccarsi e di lanciarsi dal balcone.

Quel giorno sono intervenuti i carabinieri che lo hanno salvato prima di condurlo in prigione.

La badante è stata salvata dai carabinieri di Gualdo Tadino

Le aggressioni nei confronti della badante sarebbero cominciate in una giornata in cui la 43enne era rincasata dopo essere uscita per qualche ora. La figlia, che vive ad Aprilia, non aveva più notizie della madre da diversi giorni, ossia da quando era stata informata del suo nuovo lavoro. Quando ha notato la fotografia su Facebook, inizialmente ha contattato il 40enne che, non solo ha confermato la presenza della signora a casa sua, ma ha anche intimato alla giovane di non intromettersi nel loro rapporto di coppia. A questo punto non le è rimasto altro da fare che avvisare i carabinieri, che hanno fatto partire le indagini, riuscendo a salvare la vittima.