Un 38enne italiano di origini pugliesi è stato arrestato nella notte tra il 7 e l'8 luglio dai carabinieri del nucleo Ros di Milano con le accuse di istigazione a delinquere aggravata dal mezzo telematico. Il soggetto, sin dal 2015, avrebbe fatto propaganda al Daesh, ovvero il sedicente Stato Islamico. L'uomo, originario di Canosa di Puglia, secondo gli inquirenti avrebbe aderito all'ideologia salafita e sui social network sarebbe stato in contatto con altri estremisti. I militari dell'Arma hanno quindi proceduto ad indagare su di lui. Secondo quanto riferiscono gli investigatori il soggetto avrebbe istigato altre persone ad abbracciare la Jihad.
I reati commessi a partire dal 2015
La testata giornalistica locale online Milano Today riferisce che l'uomo avrebbe commesso i reati di cui è accusato a partire dall'anno 2015 fino ad oggi. I carabinieri ritengono che il 38enne conoscesse delle persone particolarmente "qualificate" nella propagando a livello mondiale del Jihad e per questo nei suoi confronti è scattata anche l'aggravante delle finalità di terrorismo internazionale. Al termine di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura di Milano è stato possibile ricostruire tutti i movimenti del 38enne e capire come si svolgesse la propagando a favore dello Stato Islamico. Su Facebook le persone venivano incitate ad abbracciare il Daesh attraverso la condivisione di post e commenti.
Il gip Guido Salvini, avendo ottenuto e analizzato tutte le prove a carico del 38enne, ha emesso quindi nei suoi confronti un ordine di custodia cautelare in carcere su richiesta dei pm milanesi Alberto Nobili, Piero Basilone e Leonardo Lesti.
Numerosi viaggi in Qatar e Emirati Arabi
Nel corso degli anni il 38enne avrebbe fatto numerosi viaggi sia in Qatar che negli Emirati Arabi Uniti.
Proprio qui sarebbe stato attratto dall'ideologia dello Stato Islamico, che poi ha diffuso tramite i suoi social network. L'uomo, come già detto in apertura, era originario della Puglia e si sarebbe trasferito in Lombardia nel 2011. Il soggetto si sarebbe convinto di dover mettere in atto la taqyya, una tecnica utilizzata dalla tradizione islamica per poter sfuggire ad una persecuzione o ad una situazione pericolosa.
Sul caso adesso i carabinieri del nucleo Ros stanno eseguendo ulteriori indagini. Alle ore 12:00 di oggi 8 luglio gli inquirenti terranno una apposita conferenza stampa dove verranno illustrati i dettagli dell'operazione denominata "Al Bidaya". Inoltre, per motivi di privacy, ma anche per la delicatezza della vicenda, si preferisce non rendere noto in questa sede il nome della persona indagata.