È durata poche ore la vacanza in Sardegna per cinque turisti americani e i loro amici. Si è conclusa, infatti, in maniera drastica nella tarda serata di ieri, intorno alle 23:30, all’aeroporto di Elmas. Il loro jet privato, con cui erano arrivati sull'isola dal Colorado, ha infatti dovuto riaccendere i motori e abbandonare la Sardegna. Secondo le direttive dell’Unione europea – che ha aperto le frontiere esclusivamente a 15 paesi terzi, lasciando fuori gli Stati Uniti – i turisti statunitensi non potevano atterrare in Sardegna. I loro amici, qualcuno con passaporto neozelandese, altri con nazionalità inglese e anche una ragazza di Oristano, erano invece autorizzati.

Però – probabilmente per solidarietà – anche loro hanno deciso di lasciare l'Italia. Il gruppo di vacanzieri avrebbe dovuto passare diversi giorni di relax in un hotel di lusso della Sardegna sud occidentale - fonti certe assicurano che l’albergo fosse a Villasimius - per poi continuare la loro vacanza ospiti di una villa di amici. Purtroppo però, per via delle direttive emesse dall’Unione europea, tutto ciò non è stato possibile. E il comandante del jet privato, dopo una lunga giornata di trattative, ha dovuto riaccendere i motori e cambiare destinazione.

Una giornata da incubo

Il jet privato proveniente dal Colorado ha fatto il suo ingresso all’aeroporto di Elmas nel pomeriggio di ieri. Come da prassi i turisti sono stati identificati dagli agenti di polizia di frontiera.

Ed è proprio in questa occasione che sono emersi i primi problemi. Secondo le direttive vigenti, infatti, sono vietati gli arrivi dagli Stati Uniti, mentre per i turisti degli altri paesi – per i quali l’Unione europea ha aperto le frontiere – è possibile l'ingresso, dopo aver trascorso un periodo di quarantena. Per tutta la giornata di ieri gli addetti ai lavori hanno cercato di risolvere il problema, ma purtroppo la normativa non ha lasciato alcun margine.

Quindi, dopo aver trascorso diverse ore al terminal dell’aviazione generale (messo a disposizione dalla Sogaer, la società che gestisce lo scalo sardo), la comitiva di turisti starnieri ha dovuto lasciare la Sardegna. Il loro jet si è alzato in volo con destinazione Birmingham, in Inghilterra.

'Un grave danno'

“Non siamo responsabili di quello che è accaduto all’aeroporto di Elmas, la Regione Sardegna si è immediatamente attivata per trovare una soluzione”.

Sono le parole del presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas che spiega: “Ci siamo subito attivati per risolvere il problema – assicura il governatore – abbiamo contattato il prefetto, il ministero e anche il governo. La nostra intenzione era quella di trovare una soluzione per consentire ai turisti americani di trascorrere la loro vacanza nella nostra isola, anche sottoponendosi alla quarantena. C’è stata un’interpretazione palesemente restrittiva delle norme da parte del governo che si oppone in maniera totale alla nostra ragionevolezza di garantire la massima sicurezza sanitaria. Questo caso ha inflitto un grave danno alla credibilità turistica internazionale della nostra isola. Mi auguro – conclude Solinas – che questa situazione venga risolta il prima possibile”.