Nella notte tra il 29 e il 30 agosto, un anziano di 88 anni ha sparato ai due figli disabili nel quartiere Soccavo alla periferia di Napoli. Uno dei due è deceduto mentre l'altro è rimasto ferito, ma non è in pericolo di vita. L'uomo ha sparato anche alla moglie che ne è uscita illesa. "Chi poteva aiutarli a parte me che però ormai sono diventato anziano?", ha dichiarato il pensionato.

Una prima ricostruzione dell'accaduto

Giuseppe P. si sarebbe svegliato in piena notte e avrebbe sparato due colpi al figlio Ivan, 47enne e portatore di un grave handicap.

Raggiunto alla testa mentre dormiva, Ivan è deceduto sul colpo. In seguito avrebbe sparato anche all'altro figlio, Francesco di 51 anni, affetto da un'invalidità minore, ferendolo al braccio destro. L'uomo avrebbe sparato anche alla moglie 75enne che però, per fortuna, non ha riportato ferite.

È stato lo stesso 88enne, incensurato, ad allertare la polizia all'alba del 30 agosto. "Correte, ho ammazzato i miei figli", questo è quanto ha detto al telefono, convinto di averli uccisi entrambi. Un agente del 113 ha trattenuto l'uomo al telefono fino all'arrivo della pattuglia e dei soccorsi, onde evitare che compisse ulteriori gesti inconsulti. Quando la polizia è giunta sul posto, l'ha trovato sconvolto, ancora con la Magnum 357 (detenuta illegalmente) tra le mani.

Vicino a lui sua moglie in lacrime. Gli agenti l'hanno convinto senza alcuna difficoltà a consegnargli l'arma e l'hanno arrestato per l'omicidio. L'uomo dovrà anche fornire una spiegazione su come si sarebbe procurato la Magnum usata per sparare ai componenti della propria famiglia.

I motivi del gesto estremo

Il pensionato ha raccontato alla polizia che non riusciva più ad andare avanti con la consapevolezza che i suoi figli vivessero "così male".

Pare si tratti di un omicidio dovuto alla disperazione. Nel quartiere di Soccavo la famiglia era nota proprio per le attenzioni quotidiane che la coppia rivolgeva ai propri figli disabili. Francesco è affetto da una disabilità minore, che gli consente di svolgere qualche lavoretto come effettuare delle consegne per baristi e fiorai; Ivan invece era costretto in casa e aveva bisogno di assistenza costante. Una vicina di casa ha raccontato che la coppia aveva sacrificato la propria vita affinché ai due figli non mancasse niente.