La sera del 2 agosto a Torino una donna ha chiamato la centrale di polizia fingendo di ordinare una pizza, per non farsi scoprire dal proprio compagno che stava maltrattando lei e il figlio di dieci anni. Vincenzo Maria Tripodi, l'agente che ha risposto a quella telefonata, ha parlato al Corriere della Sera di come sia riuscito a gestire la situazione e ad aiutare quella persona. Quando ha intuito che dietro quella telefonata potesse nascondersi qualcos'altro, il poliziotto ha messo in pratica il protocollo d'emergenza: "Le ho domandato se fosse consapevole di aver chiamato la polizia e dopo il primo sì le ho domandato se stesse bene.

Ma la risposta è stata negativa".

Il momento della presunta aggressione

Sulla base di una prima ricostruzione dell'accaduto, il 2 agosto alle 21.25 Angela, una giovane mamma che risiede a Torino nel quartiere popolare di Barriera di Milano, sarebbe stata picchiata da Raul, il suo compagno di 31 anni. Pare che quel giorno Raul avesse alzato un po' il gomito come era solito fare, ed avesse inveito contro la donna, accusandola di aver rotto il televisore; sembra però che prima di domenica sera, l'uomo non avrebbe mai picchiato la sua fidanzata. Nel momento in cui Raul avrebbe iniziato a colpire anche il figlio di Angela di dieci anni, la donna non sarebbe più riuscita a fare finta di niente. A quel punto avrebbe chiesto all'uomo se poteva ordinare una pizza per il bambino e sarebbe riuscita a comporre il 112, senza che lui si accorgesse di nulla.

La richiesta di aiuto della donna

"Buonasera, vorrei ordinare una pizza", ha detto al telefono. Dall'altra parte c'era Vincenzo Maria Tripodi, l'agente di 27 anni che, dopo sei anni nell'esercito, l'anno scorso è riuscito a entrare in polizia, piazzandosi alla quattordicesima posizione della graduatoria del concorso nazionale.

Il poliziotto lavora attualmente alla centrale operativa della Questura di Torino e ha dichiarato di essere entrato in polizia con la prerogativa di "difendere i più deboli". Dopo aver intuito che Angela fosse in pericolo, Vincenzo ha detto di aver chiesto nome, cognome ed indirizzo della donna per mandare sul posto la pattuglia più vicina.

L'intervento della volante

Successivamente l'agente ha raccontato di aver tentato di trattenere la donna al telefono, fino a quando avrebbe udito delle urla di dolore: "Qualcuno la stava picchiando e quello ha rappresentato il momento più difficile per me". L'agente avrebbe allora invitato Angela ad allontanarsi dal suo aggressore, ma lei avrebbe risposto con un tono di voce rassegnato: "Non posso". La conversazione si sarebbe poi interrotta con urla e lamenti, ma pochi minuti dopo le pattuglie sarebbero arrivate sul posto, arrestando Raul con l'accusa di lesioni. "In quel momento ho tirato un respiro di sollievo - ha chiosato Vincenzo - Non penso che avrò modo di risentire quella donna, ma spero che lei e il suo bambino riescano a trovare la serenità che hanno perduto".