In Olanda si è consumata una tragedia nella quale ha perso la vita un giovane di 14 anni, Ali Ghezawi, di origini siriane. Il ragazzo, stanco di non avere una stabilità, ha preso la drastica decisione di porre fine alla sua esistenza. L'episodio è avvenuto presso un centro dedicato alle famiglie di profughi nella città di Glize. A raccontare la storia al giornale olandese 'Het Parol' sono stati i genitori del giovane, la madre Aisha e il padre Ahmad hanno rivelato che il quattordicenne non ce la faceva più ed era ormai esausto di vivere senza una casa da ben nove anni, da quando insieme alla famiglia era fuggito da Daraa la sua città, colpita e distrutta dalla guerra.

I dettagli della vicenda

Secondo le prime ricostruzioni della vicenda, Ali Ghezawi ha vissuto una vita molto tormentata insieme alla sua famiglia, sopratutto per colpa dei vari spostamenti: il ragazzo ha trascorso i primi cinque anni da profugo presso un campo in Libano, insieme ai suoi genitori e ai suoi cinque fratelli e sorelle, prima di riuscire ad ottenere il diritto di asilo in Spagna. Nel Paese iberico, però, la famiglia non riuscì a trovare un buon lavoro, così fu spinta ad andarsene per cercare 'fortuna' in Olanda, dove la loro richiesta di protezione fu immediatamente respinta. Una volta tornati in Spagna, i Ghezawi furono invitati a lasciare il Paese il prima possibile a causa dei loro documenti scaduti, pertanto cercarono di fare ritorno nei Paesi Bassi per cercare nuovamente una soluzione, ma non ebbero successo, poiché il Paese gli negò il permesso di soggiorno.

Fu così che la famiglia Ghezawi fu trasferita a Glize, nel centro dei profughi respinti, dove il quattordicenne ha poi deciso di mettere drasticamente fine alla sua vita. Secondo la madre Aisha, Ali prese molto male la notizia di non poter rimanere in Olanda, così iniziò a digiunare e a chiudersi in se stesso sempre di più, fino alla tragedia.

Ali aveva già tentato il suicidio

Secondo la famiglia, Ali aveva già tentato il suicidio in precedenza, ma in quella circostanza l'intervento tempestivo di suo padre Ahmad fece in modo di evitare la tragedia. Dopo che la richiesta di asilo politico è stata rifiutata, Ali non era più lo stesso ragazzo di sempre, come ha dichiarato la famiglia, tanto da rifiutare anche il cibo.

Il fratello minore, di 12 anni, ha dichiarato che il ragazzo era molto dedito allo studio, soprattutto amava studiare tutto ciò che riguardasse la medicina. Difatti uno degli ultimi libri che stava leggendo si intitolava 'Anatomy', inoltre il fratello dodicenne ha raccontato che, nonostante i pochi mezzi a disposizione, Ali sapeva ben cinque lingue diverse, anche l'olandese.