Quando Daniela e Rosaria Panebianco sono venute a conoscenza che la loro madre, Maria Greco di 91 anni, era deceduta in ospedale, erano ormai trascorsi tre giorni: il personale dell'ospedale di Venaria in cui la donna era ricoverata, si era dimenticato di darne comunicazione alla famiglia. A fare l'amara scoperta, la figlia Rosaria che si era recata nel reparto di lungodegenza con le pratiche di trasferimento della mamma in una struttura per anziani. L'azienda sanitaria locale, che ha aperto un'inchiesta interna, si scusa con la famiglia.

Una scoperta inaspettata

"Ho chiesto di poterla vedere visto che mi trovavo in ospedale e mi hanno risposto che mamma era morta venerdì, tre giorni prima" ha dichiarato Rosaria che insieme alla sorella ha scritto una richiesta di chiarimenti alla Asl del comune torinese. "È una questione di rispetto per chi non c'è più, e di umanità" ha detto ancora la donna scioccata per la grave omissione dell'ospedale che non l'aveva avvertita preventivamente.

L'anziana madre era stata ricoverata dapprima nella clinica di Rivoli, esattamente il 2 luglio scorso, per una polmonite seguita da una grave insufficienza respiratoria: l'esito negativo di tre tamponi ne avevano escluso il contagio da coronavirus. "Il 4 luglio era stata trasferita a Venaria" hanno aggiunto le due sorelle riportando la loro impossibilità ad assistere la mamma nei venti giorni di durata del suo ricovero.

Comprensive delle regole ospedaliere anti-Covid che limitano le visite a parenti, le figlie venivano comunque informate giornalmente sullo stato di salute della 91enne tramite telefono da una dottoressa del reparto. "Ha chiamato anche quel venerdì dicendo che mamma dormiva e sembrava non essersi aggravata" ha detto Daniela a La Repubblica in riferimento proprio al giorno in cui è avvenuto il decesso dell'anziana madre.

L'inaccettabile dimenticanza

Il decesso di Maria Greco è stato infatti refertato alle dieci di sera di venerdì 24 luglio a cui sono seguiti due giorni di silenzio assoluto nelle comunicazioni tra l'ospedale e la famiglia. Daniela ha raccontato al giornale dei loro tentativi di chiamata avvenuti nei giorni del sabato e della domenica successivi, ma di non aver ricevuto nessuna risposta da alcuno: sarà poi la figlia Rosaria a scoprire il lunedì che la mamma era in obitorio già da un paio di giorni.

I sanitari della Asl To3 hanno giustificato l'imbarazzante vicenda in una lettera di scuse formali indirizzata alle due donne assicurando loro che verrà fatta un'indagine interna per chiarire ulteriormente quanto accaduto.

Secondo un rapporto iniziale tutto sarebbe nato da un cambio turno del personale che ha preso servizio il sabato mattina, convinto erroneamente che la famiglia della donna, deceduta nella notte tra venerdì e sabato, fosse stata avvisata. Ora le due figlie hanno richiesto una copia delle cartelle cliniche della madre per poter capire le cause del decesso. "Mi darebbe conforto sapere che la mamma non ha sofferto o se è mancata nel sonno" ha scritto Rosaria nella missiva indirizzata all'ente sanitario. "Forse si sono accorti della sua morte alle 22, ma chissà quando è successo" ha aggiunto la donna che unitamente alla sorella Daniela non riesce a darsi pace per quanto accaduto.