Una crisi psicotica potrebbe aver causato la tragica fine di Viviana Parisi, la dj torinese 43 enne trovata morta sabato scorso in una boscaglia a Caronia, nel messinese. A suggerire quest'ipotesi, sarebbe un referto medico reso pubblico dalla cognata Mariella, sorella del marito Daniele Mondello. Alla donna sarebbero state diagnosticate mesi fa, manie di persecuzione e patologie psichiche molto serie. Mentre il caso sembra complicarsi di ora in ora, con crescente angoscia si continua a cercare Gioele, il figlio di quattro anni. Lunedì 3 agosto, madre e figlio erano usciti dall'abitazione di Venetico in cui non hanno fatto più ritorno.
Viviana Parisi, quadro psichico critico
Viviana Parisi non sarebbe soltanto scivolata in un preoccupante stato depressivo, in un malessere psichico scatenato dalla pandemia, come finora è emerso dalle ricostruzioni della sua vita negli ultimi mesi. Secondo il racconto fatto dalla cognata, durante il lockdown avrebbe subito un ricovero all'ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto. Le sarebbe stata diagnosticata una vera e propria psicosi, caratterizzata da manie di persecuzione e dall'ossessione d'essere pedinata.
Mariella Mondello ha riferito che Viviana stava male mentalmente: al marito diceva d'essere pedinata. Ultimamente, secondo la cognata, sembrava stesse meglio, ma alternava momenti di serenità a crisi nervose.
Il rapporto coniugale non sarebbe stato litigioso, eccetto quando Viviana Parisi avrebbe provocato discussioni, proprio a causa di uno stato mentale alterato in cui avrebbe dato voce a fantasmi e paure. Dal racconto della cognata, affiora un profilo molto più complesso e problematico di quello tracciato finora, quello di una donna in fuga da pericoli immaginari che però, secondo i familiari, non avrebbe mai fatto del male al figlio, né l'avrebbe abbandonato.
Con queste premesse, uno stato di profondo sconvolgimento mentale dettato dall'ossessione d'essere seguita e dall'esigenza di scappare, lunedì 3 agosto avrebbero potuto farle cambiare meta in maniera illogica, fino all'incidente sul viadotto Pizzo Turda. Il turbamento, poi, l'avrebbe spinta ad abbandonare la sua Opel Corsa grigia sull'autostrada, per poi scavalcare il guardrail portando forse in braccio il bambino di cui non ci sono segni del passaggio, e cercare riparo da un nemico inesistente nel bosco in cui è stata trovata morta.
L'esito dell'autopsia,eseguita questo pomeriggio all'ospedale Papardo di Messina, è molto atteso dagli inquirenti per cercare di fare chiarezza su cause e tempi del decesso, e stabilire dove intensificare le ricerche. Se nella zona dove è stato trovato il corpo della mamma, o altrove.
Viviana Parisi, le indagini
La procura di Patti ha aperto un fascicolo per omicidio volontario e sequestro di persona, al momento contro ignoti. Si tratta di un tecnicismo che permette di sviluppare le indagini a tutto tondo. Il procuratore Angelo Cavallo, che le coordina, ha lanciato un appello ai testimoni 'scomparsi': "Chi ha visto parli", ha detto Cavallo. Sembrerebbe che l'Opel guidata da Viviana Parisi abbbia proceduto a zig zag poco prima dell'incidente con un furgone su cui viaggiava un gruppo di operai.
Cavallo si è rivolto anche agli automobilisti intervenuti dopo l'incidente, sottolineando che la testimonianza di chi, meritoriamente, si è fermato per soccorrere la donna, è importante per chiarire, una volta per tutte, se Gioele era con la madre o no. In particolare, un testimone che la polizia sta cercando di identificare, avrebbe visto la donna scalvacare il guardrail con il figlio e sparire nella boscaglia. Il corpo della dj è stato trovato sotto un traliccio della rete elettrica a un chilometro e mezzo dall'autostrada.
L'appello è rivolto anche ai cittadini di Sant'Agata di Militello dove la donna lunedì 3 agosto, uscita dall'autostrada, si è intrattenuta per 22 minuti, prima di reimmettersi sull'A-20: una lacuna temporale durante la quale si ignora cosa possa essere accaduto.
Viviana Parisi, la versione della sensitiva
In un caso tanto intricato, è intervenuta una veggente. Si tratta della sensitiva Rosa Maria Laboragine che in passato ha già dato i suoi 'suggerimenti' alle forze dell'ordine nei casi di Elena Ceste, Sara Scazzi, Elena Gambirasio e Noemi Durini. Fermo restando che saranno le indagini a stabilire cosa sia realmente accaduto, secondo la sensitiva sarebbe da escludere il coinvolgimento di altre persone nella vicenda di Viviana Parisi. Laboragine ha riferito di una visione in cui ci sono acqua e medicine, madre e figlio entrambi con gli occhi chiusi, che le indica che la dj torinese avrebbe fatto un gesto volontario a causa di un un black out mentale. Per la sensitiva che aveva già ipotizzato la morte di entrambi prima del ritrovamento del corpo della donna, il piccolo sarebbe morto, e andrebbe cercato dove c'è l'acqua, non lontano dal posto in cui è stata trovata sua madre.