L'infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, a proposito del Coronavirus ha replicato alle dichiarazioni rilasciate al quotidiano Repubblica da Roberto Speranza. Il ministro della Salute nei giorni scorsi aveva sostenuto si dovesse "resistere altri sei mesi". Secondo Bassetti, invece, continueremo a convivere con il virus anche nei prossimi anni.

Bassetti replica al ministro Speranza

"Io non sono d'accordo con il ministro della Salute Speranza quando dice che tra sei mesi saremo fuori dal problema Covid".

Ha esordito così su Facebook il professor Matteo Bassetti. Nel suo post sul social network, l'infettivologo ha di fatto replicato all'intervista rilasciata da Roberto Speranza a Repubblica.

"In sei mesi avremo il vaccino, ma non ne saremo fuori - ha spiegato - Credo che con questo virus conviveremo per i prossimi anni". L'infettivologo ritiene che anche quando sarà possibile vaccinarsi, molte persone decideranno di non sottoporsi alla somministrazione del farmaco.

Invece lo specialista sostiene che cambieranno le modalità di convivenza con la Covid-19. A suo parere si passerà dall'attuale stato di emergenza sanitaria ad una consueta convivenza com'è avvenuto con "tutti gli agenti infettivi fino ad oggi".

Bassetti favorevole alla proposta di riduzione del periodo di quarantena

Di recente è stata avanzata l'ipotesi di ridurre il periodo di quarantena da quattordici a dieci o sette giorni con tampone. Una soluzione auspicata - seppur con qualche remora - anche dal ministro Roberto Speranza, mentre il Comitato tecnico scientifico la considera prematura.

Su questo punto, l'infettivologo Bassetti si è detto maggiormente in linea con la posizione del ministro della Salute. Ha aggiunto che rispetta la decisione del Cts, anche se gli è dispiaciuto l'aver constatato una certa discrepanza venutasi a creare tra le esigenze della vita reale e quotidiana da una parte, e "la pratica clinica e la teoria e burocrazia italiana dall'altra".

In un altro post su Facebook, il medico si è detto favorevole alla riduzione del periodo di quarantena già attuato in altri Paesi confinanti (la Francia è scesa a sette giorni, mentre Svizzera, Austria e Slovenia a dieci). Subito dopo ha chiarito che se in Italia l'isolamento resterà di 14 giorni, sarà necessario chiedere alle persone provenienti dagli Stati che l'hanno ridotto di dichiarare preventivamente se si trovavano in quarantena nei rispettivi luoghi di provenienza e di effettuare altri quattro giorni nel territorio italiano, o sottoporli al tampone. In caso contrario, secondo Bassetti, si rischia di trovarsi di fronte ad un "ennesimo provvedimento ipocrita e di facciata".

Le dichiarazioni del ministro Speranza: 'Dobbiamo resistere altri sei mesi'

Il ministro della Salute Roberto Speranza aveva dichiarato: "Dobbiamo resistere al coronavirus per altri sei mesi". A suo parere, dunque, alla fine dell'inverno l'emergenza sanitaria dovrebbe concludersi.

Inoltre, parlando della ripresa della sperimentazione sul vaccino annunciata da AstraZeneca, si era detto soddisfatto perché le anomalie riscontrate non riguardavano il farmaco in sé. Aveva aggiunto che l'Unione Europea sta comprando un pacchetto di vaccini, tra i quali proprio quello di AstraZeneca risulta "in fase più avanzata" (Ricordiamo però che in questi giorni gli Stati Uniti hanno confermato lo stop agli studi dell'azienda farmaceutica svedese-britannica, mentre i lavori sono ripartiti nel Regno Unito, in Brasile, in India e in Sudafrica).

Il ministro della Salute aveva quindi parlato di "cure innovative" che dovrebbero arrivare prossimamente. In merito alle polemiche sulla riapertura della scuola aveva chiesto di mettere da parte le critiche rivolte alla ministra dell'Istruzione Azzolina, poiché non si tratterebbe di un problema soltanto suo "ma di tutti noi". Infine aveva rassicurato presidi e insegnanti, dicendo loro che non sarebbero stati lasciati da soli ma anzi che sarebbe stato recuperato il legame "tra le scuole e il Servizio sanitario nazionale".