A una settimana dall’uccisione del giovane arbitro Daniele De Santis, 33 anni, e della sua compagna Eleonora Manta, 30 anni, finalmente la svolta: nella giornata di ieri 28 settembre è stato arrestato a Lecce un giovane di 21 anni, A.D.M., accusato di aver ucciso la coppia.

Sarebbe stato incastrato dall’esame calligrafico eseguito sui bigliettini persi sul luogo del delitto, messi a confronto con il contratto di locazione stipulato in passato da parte sua con la coppia.

La svolta

La procura di Lecce che stava seguendo le indagini, basata su dati tecnici, ha raccolto tutti gli indizi ed è riuscita a risalire all’identità dell’assassino.

Attraverso le intercettazioni telefoniche, le analisi delle immagini di una videocamera di sorveglianza e i bigliettini trovati sul luogo del delitto, è stato delineato il profilo e l’identità del killer.

Il giovane fino a circa un mese fa viveva nell’abitazione che il giovane arbitro affittava agli studenti e studiava scienze infermieristiche nell’università di Lecce.

I particolari emersi dalle indagini

Gli inquirenti, mentre eseguivano i rilievi sul luogo del delitto, hanno ritrovato alcune fascette che solitamente vengono utilizzate dagli elettricisti. Secondo una prima ricostruzione, pare che l’assassino abbia voluto inscenare “una rappresentazione” per mandare un messaggio alla collettività.

La notizia della confessione è stata confermata stamani 29 settembre dalla Procura. Ieri sera, al termine della conferenza stampa, il Procuratore De Castris si era augurato che il giovane potesse confessare.

La ricostruzione dei carabinieri

I carabinieri, che hanno cercato di ricostruire la dinamica del delitto, si sono concentrati in particolare sulla cerchia dei conoscenti della coppia.

I due giovani, dunque, avrebbero aperto la porta all’assassino.

Nella colluttazione hanno tentato entrambi di difendersi dalla furia dell'assassino. Eleonora si sarebbe accasciata davanti alla porta di casa, Daniele invece qualche metro più avanti. Il presunto autore del delitto aveva con sé un coltello lungo circa dieci centimetri, che ha utilizzato contro la giovane coppia.

La vita di Daniele ed Eleonora

I due erano una coppia “come tante”, con una vita priva di lati oscuri. Daniele, laureato in giurisprudenza, aveva deciso di seguire la sua più grande passione, cioè il calcio, ed era diventato arbitro professionista in Lega Pro. La sua bravura e dedizione lo hanno fatto arrivare a un passo dalla serie A. Eleonora, invece, si era appena laureata cum laude e aveva partecipato da poco al concorso per entrare nell’Inps, ma il suo più grande sogno era quello di diventare un magistrato.

La loro normale vita quotidiana avrebbe agevolato la fuga del killer, che ha studiato nei minimi dettagli ogni mossa. Sempre secondo il pm di Lecce, il presunto killer avrebbe effettuato dei sopralluoghi nel percorso che va da casa della coppia per arrivare alla stazione, e poi avrebbe studiato come dileguarsi senza essere scoperto. I bigliettini persi e le testimonianze di alcune persone lo hanno però inchiodato.