L'omicida di Daniele De Santis ed Eleonora Manta (lui arbitro di 33 anni, lei funzionario dell’Inps di 30), ha forse un volto e un nome. L'uomo fermato dalla polizia di Lecce è A. D. M., 21 anni, studente di scienze infermieristiche, originario di Casarano. Fino al mese di agosto è stato coinquilino proprio di De Santis.
La Dinamica
Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Lecce, l'uomo avrebbe progettato tutto nei minimi dettagli. Come spiegato dal procuratore di Lecce, Leonardo Leone De Castris, l'omicidio sarebbe stato premeditato. Il ragazzo avrebbe in particolare voluto immobilizzare e seviziare i due ragazzi per poi lasciare una scritta a testimonianza del suo gesto.
Un messaggio macabro indirizzato alla società. Sono stati ritrovati, inoltre, dei bigliettini che il presunto assassino ha perso durante la fuga. Su di essi è segnata una mappa della zona e i luoghi da evitare perché controllati dalle telecamere. La dinamica dell'omicidio, come noto, è stata però diversa con il ferimento mortale prima di Eleonora sul pianerottolo, e poi di Daniele, accorso perché allarmato dalle grida della ragazza.
Manca ancora il movente
L'uomo è stato coinquilino proprio di De Santis fino al mese di agosto e avrebbe vissuto in quella casa, che poi era stata ristrutturata da Daniele per viverci con Eleonora Manta. E anche grazie ai vecchi contratti d'affitto si è riusciti a risalire all'identità di De Marco.
Ciò che manca, al momento, è il movente.
I parenti hanno escluso che il delitto sia scaturito da problemi economici. "Sia Daniele che Eleonora erano due giovani con la testa sulle spalle, lavoravano, avevano l’indipendenza economica e conducevano una vita tranquilla, senza sperperi e inutili lussi”, hanno fatto sapere agli inquirenti.
L'avvocato difensore ha escluso anche il movente legato alla ristrutturazione della casa di Montello: la famiglia ne sarebbe stata a conoscenza. Gli investigatori non escludono, comunque, nessuna pista. La perizia informatica sui cellulari dei due ragazzi, forse, potrà dare qualche indizio in più. "Nelle intenzioni dell'assassino - ha riferito il procuratore Leonardo De Castris - l'omicidio doveva essere una rappresentazione anche per la collettività".
Sul punto il procuratore non è stato più chiaro, ma ha fatto riferimento alla circostanza che sul luogo dell'omicidio sono state trovate "striscette tendi tubo ed altro materiale".
Funerali separati
Le esequie di Daniele ed Eleonora, a differenza di quello che era stato previsto inizialmente, si sono svolte separatamente in ossequio alle misure anti covid. Quelle del giovane arbitro sono state officiate nel Duomo di Lecce, dove sono venuti molti amici e colleghi per un ultimo saluto. Molte persone non sono riuscite ad entrare in chiesa a causa della capienza ridotta. Il funerale di Eleonora, invece, si è svolto a Seclì, il suo paese d'origine, dove ancora risiede la madre, che ha voluto vestirla con l'abito da sposa.