La questione mascherine ha scatenato una lite a distanza tra Vittorio Sgarbi e Alessandro Gassmann. Dal 2018 il critico d'arte è sindaco di Sutri, comune nel viterbese di poco più di seimila abitanti. Sabato 29 agosto il primo cittadino ha emesso un'ordinanza che prevede sanzioni per chi indossa il dispositivo individuale di protezione senza alcuna necessità e al di fuori degli orari previsti, eccezion fatta per gli assembramenti. Sgarbi ha fondato la legittimità del provvedimento su una legge in materia d'ordine pubblico che proibisce di stare in luoghi pubblici a volto coperto: "Solo ladri e terroristi si coprono il volto", ha detto il parlamentare.

L'ordinanza è arrivata dopo il Dpcm del 16 agosto che, in base alle regole anti-contagio da Coronavirus, obbliga ad indossare mascherine all'aperto dalle 18 alle 6 nei luoghi a rischio di assembramenti. L'ordinanza comunale è stata criticata da Alessandro Gassmann e dal viceparroco di Sutri.

Botta e risposta tra Gassmann e Sgarbi

L'attore ha manifestato la sua contrarietà all'ordinanza del sindaco di Sutri, affidando il suo dissenso a un tweet. Con una domanda retorica, Gassmann ha chiesto, in caso di multa a Sutri perché sorpreso con la mascherina fuori orario, a quale distanza ci si debba porre per mandare a quel paese il primo cittadino.

Sgarbi non ha tardato a rispondere.

In un post sulla sua pagina Facebook, ha definito l'attore un conformista che non ha preso nulla dal padre, Vittorio Gassmann. Subito dopo ha aggiunto che "portare la mascherina passeggiando da soli o con la propria moglie è una forma di demenza". Il critico d'arte ha ribadito la giustezza del suo provvedimento. La convivialità - ha sostenuto il sindaco di Sutri - impone di stare a tavola e di mangiare senza mascherina.

Non ci si contagerebbe un attimo dopo aver mangiato.

Nelle battute conclusive del suo post, il parlamentare ha replicato all'insulto di Gassmann: "Una cosa è certa, per andare a fare in cu... è necessaria la mascherina perché non si rispettano le distanze".

Sgarbi, il vice-parroco di Sutri lo attacca: 'Sconcertante'

L'ordinanza ha creato dissapori anche a Sutri.

Il vice-parroco don Miguel Zambrano ha definito "sconcertante" l'iniziativa del sindaco Sgarbi, ricordando che il coronavirus ha provocato tanti decessi nel mondo. Secondo il religioso, la cittadina della Tuscia non aveva bisogno di un provvedimento del genere perché le persone sono in grado di autogestirsi e di usare la mascherina all'aperto in maniera corretta. "Purtroppo abbiamo questo genere di autorità, sono i padroni di casa ma la gente non ha bisogno di minacce, sa quel che deve fare", ha evidenziato il sacerdote. Infine ha aggiunto che ci vorrebbe maggior cura verso i cittadini e che con i politici invece serve tanta pazienza.

Sgarbi ha risposto via Facebook anche al vice-parroco, sostenendo che il suo provvedimento non contiene alcuna minaccia e aggiungendo che pensava che don Miguel fosse un uomo spiritoso.

A suo parere, il sacerdote non conoscerebbe i dati perché per Sgarbi: "Non ci sono più morti, nessuno fra i bambini".

Proseguendo nella sua risposta, il sindaco di Sutri ha detto che il vice-parroco nei mesi scorsi ha dubitato di Dio, preferendo non dire messa per restare a casa, mentre in altri tempi gli uomini di chiesa soccorrevano gli appestati. Quindi lo ha invitato a leggere bene l'ordinanza che mirerebbe ad un uso corretto e non fanatico della mascherina, mentre la multa sarebbe un paradosso. Infine ha concluso: "Serve grande pazienza con questi preti".

Sgarbi, il parroco di Sutri lo difende

A ricucire i rapporti tra il sindaco e la Curia locale ci ha pensato il titolare della parrocchia di Sutri, don Fernando José Cruz, che ha preso le distanze dalle parole del suo vice, definito da Sgarbi "praticamente un chierichetto".

L'ufficio stampa del parlamentare ha riferito di una cordiale telefonata tra don Fernando e il sindaco, durante la quale il parroco ha detto di non condividere le dichiarazioni di don Miguel Zambrano e di apprezzare il lavoro del primo cittadino.