La notizia è stata riportata solo quest'oggi dall'edizione online della Bild, il popolare settimanale tedesco, ma i fatti risalirebbero all'inizio del mese; sabato 3 ottobre una o più persone hanno infatti danneggiato gravemente decine di opere d'arte antica conservate nei musei di Berlino, macchiandole indelebilmente con un liquido a base di olio.

L'attacco ai musei tedeschi

Stando al resoconto della polizia di Berlino, riportato online e rimasto segreto fino ad oggi, lo scorso 3 ottobre dei visitatori dell'Isola dei Musei a Berlino avrebbero spruzzato una sostanza oleosa su più di ottanta oggetti d'arte tra statue, quadri e reperti archeologici conservati nei musei cittadini, rovinandoli in maniera forse irreparabile.

Tra i musei colpiti il museo archeologico del Pergamon, l'Alte Nationalgalerie, che raccoglie opere d'arte del XIX secolo, e il Neues Museum; tutti fanno parte del complesso dell'Isola dei Musei di Berlino, il quartiere sull'isola della Sprea nel mezzo della città dichiarato patrimonio dell'Unesco proprio per la concentrazione di musei e raccolte di straordinaria importanza culturale e artistica.

Un negazionista il principale sospettato

I sospetti della polizia berlinese si sono subito indirizzati verso Attila Hildmann, trentanovenne chef vegano che nei mesi scorsi era salito alla ribalta nazionale tenendo comizi negazionisti contro l'emergenza dovuta al Covid 19. Secondo Hildmann e gli altri negazionisti tedeschi la pandemia sarebbe stata utilizzata dal governo per limitare le libertà fondamentali, sospendendo di fatto la Costituzione; l'obiettivo delle loro manifestazioni era l'abolizione di tutte le misure prese contro la pandemia e nuove elezioni entro la fine del 2020.

Proprio per la partecipazione a questi comizi Hildmann era stato bandito a giugno dall'Altes Museum, sempre nell'Isola dei Musei, di fronte al quale aveva radunato una folla per un discorso improvvisato.

I sospetti si basano sulle dure dichiarazioni di Hildmann sui social (solo su Telegram vanta un seguito di oltre centomila persone) contro il governo tedesco e i musei berlinesi, accusati di essere un “centro di satanisti”.

L'altare dedicato al dio fenicio Baal, uno dei pezzi più pregiati del Pergamon, è stato addirittura definito “il trono di Satana” e la stessa Angela Merkel, che ha la sua abitazione privata nelle vicinanze del museo, - sempre secondo la visione di Hildmann - sarebbe stata corrotta da questa natura demoniaca.

Secondo la polizia della capitale tedesca Attila Hildmann potrebbe quindi essere passato dalle parole ai fatti, vandalizzando pezzi archeologici e opere d'arte.

Per il momento non è stata diffusa notizia di eventuali complici.

Ideologo di estrema destra

Famoso in Germania come cuoco vegano e autore di libri di cucina, dal 2015 Attila Hildmann ha cominciato ad avvicinarsi sempre di più alle posizioni politiche della destra estrema e nazionalista: commentando la crisi migratoria che quell'anno aveva raggiunto un picco in Germania e in Europa Hildmann la definì “una mutilazione dei valori e della cultura tedesca”.

Le sue posizioni estremiste e antisemite gli sono costate la sponsorizzazione di molti dei marchi alimentari che hanno collaborato con i suoi libri di cucina e che hanno preso le distanze dalle sue dichiarazioni politiche.

Lo stato di emergenza dovuto alla pandemia ha portato ancora una volta Hildmann sulla cresta dell'onda, alla guida di proteste contro il governo tedesco, accusato di voler cancellare le libertà costituzionali con la scusa della difesa della salute pubblica. Hildmann è già stato arrestato lo scorso agosto a seguito di scontri con la polizia durante delle manifestazioni anti coronavirus dopo essere stato bandito dal partecipare a più comizi pubblici.