Per il 2021 il governo ha programmato una serie di interventi [VIDEO] che dovranno favorire l'utilizzo dei pagamenti elettronici, approvati nel cosiddetto Decreto Agosto, e che in queste settimane sono in fase di definizione; oltre al programma cashback, che premierà i consumatori che effettueranno pagamenti con carta di credito, tra i provvedimenti già approvati o su cui si sta ancora cercando l'accordo definitivo troviamo anche il taglio delle commissioni sui pagamenti con carta di credito e la lotteria degli scontrini.

Nel suo insieme la manovra punta a favorire i pagamenti elettronici e a ridurre l'utilizzo della moneta contante, che da un lato porterebbe dei vantaggi al consumatore dal punto di vista della sicurezza e praticità delle operazioni d'acquisto, dall'altro avrebbe l'effetto di disincentivare i pagamenti in nero.

L'ok del Garante della Privacy

Il cashback previsto dal governo prevede di premiare i consumatori che effettueranno transazioni con carta di credito invece che in contanti riconoscendogli un premio in base alla spesa sostenuta.

È ovvio che per mettere in atto un piano del genere sarà necessario controllare i dati delle transazioni di milioni di carte di credito e cittadini, eventualità che aveva messo in allarme i difensori della privacy e della libertà personale. La preoccupazione maggiore riguardava infatti la conservazione dei dati sulle transazioni di ognuno che avrebbero potenzialmente potuto rivelare dati privati o comunque preferenze personali.

A scacciare questi dubbi ha pensato Pasquale Stanzione, capo appunto dell'Authority incaricata della protezione dei dati personali, che ha espresso parere positivo sul regolamento del Piano Cashback.

Il regolamento, secondo il Garante, individua con precisione e rigidità quali dati potranno essere registrati e chi ne sarà il responsabile, tutelando così il cittadino insieme al rafforzamento richiesto alle app per pagamenti online sulle misure di sicurezza.

Cos'è il cashback e come funziona

Il cashback nasce come meccanismo promozionale da parte di negozi online che, per incentivare i clienti a servirsi del proprio store invece che dei concorrenti, restituiscono una parte della cifra spesa al compratore che ha effettuato l'acquisto.

Per quest'ultimo il vantaggio è ovviamente di ottenere uno sconto, o come riaccredito di denaro o sotto forma di buoni; per il negozio online il vantaggio è quello di attirare e fidelizzare l'utenza.

Il sistema si è poi diffuso anche in forma fisica, in maniera simile a quella delle tessere fedeltà che permettono di avere uno sconto futuro in base alla cifra spesa nel negozio o nella catena.

A questo sistema si è ispirato anche il governo italiano, in questo caso per favorire l'utilizzo dei pagamenti elettronici. Pagando con carta di credito e non in contanti infatti si avrà la possibilità a partire dalla fine dell'anno di riavere indietro il 10% della cifra spesa.

Il piano cashback previsto dal governo

Il piano cashback prevede per l'appunto un rimborso del 10% sulle spese effettuate fino a un massimale annuo di 3,000 euro. Massimale che sarà diviso in due rate semestrali, ma per poter partecipare al piano sarà necessario eseguire almeno un minimo di 50 operazioni ogni semestre, quindi almeno 100 all'anno.

È importante sottolineare come ogni transazione conterà per il raggiungimento del numero minimo; pagare con carta 50 caffè in sei mesi conterà ai fini dell'eleggibilità esattamente come pagare nello stesso modo 50 abiti firmati.

L'adesione al piano avverrà attraverso l'app IO, l'applicazione lanciata dal governo per la gestione dei pagamenti verso la Pubblica Amministrazione, scaricabile dagli store digitali e già utilizzata ad esempio per richiedere il bonus vacanze. Il riaccredito invece dovrebbe avvenire alla fine di ogni semestre direttamente sul conto corrente indicato tramite l'app.