Il Coronavirus può essere considerato un fenomeno epocale. Non sarà l'uscita del vaccino a cancellare con un colpo di spugna tutte le necessità di mantenere precisi comportamenti prudenziali. Occorreranno diversi mesi per ritrovare una quotidianità che assomigli alla normalità che si aveva prima di venire a conoscenza della Covid. A sottolinearlo è stato Fabrizio Pregliasco. Il noto virologo, docente dell'Università di Milano e direttore dell'Ircs Galeazzi della città meneghina, ospite della trasmissione di Radio Rai Un Giorno da pecora. Nelle sue parole ha, infatti, messo in risalto la necessità di tenere la mascherina come fedele compagna quantomeno fino alla fine del 2021.

Coronavirus: il vaccino non sarà una bacchetta magica

Erroneamente si pensa che l'arrivo del vaccino, quasi fosse una bacchetta magica, cancellerà tutte le problematiche relative alla Covid. Il primo problema sarà di carattere logistico: produzione, trasporto e somministrazione. Lo sforzo per queste azioni sarà enorme e soprattutto occorrerà del tempo affinché si realizzino. "Ci vorranno - ha spiegato - diversi mesi per arrivare a una copertura del 60-70%". Quello è il livello in cui si potrà iniziare a parlare di immunità di gregge. Tra l'altro l'obiettivo fissato non è poi così ambizioso, se si considera che altre malattie hanno un R0 sensibilmente superiore a quello del coronavirus (2,5). "Il morbillo - spiega Pregliasco - ha un R0 di 15, tant'è che bisogna vaccinare oltre il 95% della popolazione per riuscire a tenerlo stretto.

In questi ultimi anni, con l'abbassamento della quota di bimbi vaccinati, si era un po' iniziato a rivedere".

Covid: Pregliasco spiega il destino delle norme sulle mascherine

Anche dopo che il vaccino sarà somministrato, secondo Pregliasco ci sarà un periodo cuscinetto in cui sarà necessario continuare a mantenere le mascherina nelle occasioni richieste.

L'efficacia dei vaccini, non essendo totale, impone un modus operandi preciso. "Dobbiamo - ha spiegato il virologo - ancora mantenere le mascherine precauzionalmente. Potremmo essere uno di quelli che non ha raggiunto una risposta immunitaria efficace".

La previsione del virologo è schietta: "Alla fine del 2021, come minimo".

A domanda ancor più precisa se c'è il rischio che l'obbligo si protragga per tutto il prossimo anno, la replica di Pregliasco è ancor più netta: "Si".

E sulla prosecuzione della necessità di indossare il dispositivo di protezione all'aperto spiega: "Ogni contatto interumano è un contatto che ha un basso, seppur presente, rischio di infezione. Questo aspetto lo dovremo continuare a tenere fino a che il livello di diffusione della malattia non sia davvero minimale".