Il quotidiano torinese La Stampa nella giornata di oggi 16 novembre ha intervistato il ministro della Salute, Roberto Speranza, a proposito della pandemia provocata dal Sars-CoV-2 e della situazione legata ai contagi da Coronavirus nel nostro Paese. Secondo Speranza è ancora presto per affermare che la situazione in Italia va migliorando, tuttavia il ministro ha sottolineato che gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico indicano come i contagi stessi si stiano stabilizzando, soprattutto in questi ultimi giorni. "Vogliamo governare la curva, senza arrivare al lockdown totale".

Speranza: 'Negli ultimi mesi aumento esponenziale terapie intensive'

Il ministro Speranza ha riferito che negli ultimi mesi c'è stato anche un aumento esponenziale delle terapie intensive, in quanto si è passati da pochi ricoveri, circa 20 al giorno, ai 120 delle settimane successive. I giornalisti gli hanno domandato se fosse stato utile effettuare un lockdown come la scorsa primavera, ma su questo punto il ministro ha ribattuto, affermando che la situazione oggi è molto diversa da allora, in quanto all'epoca "non avevamo protocolli farmacologici". "Oggi siamo in difficoltà, su qualche fronte siamo anche in ritardo, ma non combattiamo a mani nude come sette mesi fa" - ha dichiarato Speranza.

Il ministro ha spiegato che se le terapie intensive continueranno a crescere su questi ritmi sarà difficile per il sistema sanitario reggere questa pressione, per cui ci si aspetta che le misure restrittive adottate nelle ultime settimane facciano vedere a breve i propri effetti. Forse, sempre secondo quanto dichiarato dal capo del dicastero della Salute, si potrà arrivare al picco tra sette o dieci giorni.

Queste settimane, quindi, saranno fondamentali per riportare il sistema sanitario "ad essere perfettamente sostenibile" cercando di far scendere l'indice Rt sotto il livello di 1.

Vaccinazioni contro Sars-CoV-2 forse entro fine gennaio

Roberto Speranza spera che presto possano anche arrivare vaccini efficaci contro Sars-CoV-2.

Anche su ciò il ministro è stato chiaro, ribadendo che all'inizio ci saranno soli dosi limitate per la cura, per cui si è ancora ben lontani dall'uscire dalla fase di emergenza. "Dobbiamo dire la verità alla gente: sarà solo una prima fase, che coinvolgerà un numero molto limitato di persone". Per quanto riguarda il Natale, il ministro ha dichiarato che secondo lui si tratta ancora di "una discussione lunare" dato che mancano quaranta giorni alle prossime festività, abbastanza su un piano di normalità ma moltissimo se si pensa all'aspetto epidemiologico in cui le cose evolvono di ora in ora.