In Argentina il Senato ha legalizzato l'aborto volontario con 38 voti a favore, 29 contrari e solo un senatore astenuto. Con questo voto, l'Argentina diviene uno dei primi paesi in America Latina ad aver legalizzato l'interruzione volontaria di Gravidanza. Tale pratica sarà concessa entro la quattordicesima settimana di gravidanza. Fino ad ora, in Argentina era possibile abortire solo in caso di violenza sessuale o nei casi in cui la mamma era a rischio di seri problemi di salute.

La legge appoggiata dal governo e dal Presidente

Il progetto di legge era stato approvato nel 2018 dalla Camera argentina, per poi, però, finire nel limbo del Senato.

Qui, infatti, aveva subito uno stop. Nella giornata di oggi, mercoledì 30 dicembre, è invece arrivato il via libera anche grazie all'inserimento, nella proposta di legge, di alcune modifiche come l'obiezione di coscienza. La legalizzazione dell'aborto è stata fortemente voluta dal governo e dal suo Presidente Alberto Fernández. Quest'ultimo, durante la campagna elettorale effettuata lo scorso anno, aveva più volte promesso l'approvazione di tale disegno di legge. Nonostante l'approvazione, comunque, rimane un problema legato alla sua messa in pratica: la legge, infatti, contiene la possibilità di obiezione di coscienza per i singoli medici, ma anche per le intere strutture sanitarie. Cosa, questa, che potrebbe ostacolare il rispetto della norma.

Da anni le donne argentine lottano per la legalizzazione dell'aborto

Nonostante la possibilità di obiezione di coscienza, comunque, il voto in Senato rappresenta senza alcun dubbio una prima vittoria per il movimento delle donne argentine, che da anni lottano, sotto il simbolo dei fazzoletti verdi, per il diritto a scegliere in merito al proprio corpo.

Da oggi, nonostante le probabili difficoltà pratiche, è comunque possibile interrompere la gravidanza in modo legale e, dunque, sicuro, senza dover ricorrere a pratiche illegali con tutti i conseguenti rischi per la salute della donna. L'Argentina, fino all'approvazione della legge nelle scorse ore, era tra i paesi con le norme più severe in merito all'aborto.

Ciò, probabilmente, a causa della forte influenza esercitata nel paese dalla Chiesa cattolica e dalle sue posizioni più conservatrici. L'approvazione della legge, infine, è stato probabilmente anche il frutto di un compromesso politico: il Presidente, infatti, ha portato avanti anche un progetto di legge che prevede un rafforzamento dall'assistenza sanitaria per le donne che scelgono di portare avanti la gravidanza. Un modo, dunque, per accontentare anche la fascia più conservatrice del parlamento.