Elona Kalesha, fermata lo scorso 22 dicembre su ordine del pubblico ministero Ornella Galeotti con l'accusa di omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere, resta in carcere. Per il gip di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti, concorde con l'accusa, la 36enne albanese ha ucciso e fatto a pezzi il 54enne Shpetim e la 52enne Teuta Pasho, genitori dell'ex fidanzato scomparsi nel 2015, i cui resti erano in quattro valigie trovate tra il 10 e il 15 dicembre in un campo limitrofo al carcere di Sollicciano, alla periferia di Firenze. Ieri, 24 dicembre, il gip ha convalidato il fermo.
Elona, l'ordinanza del gip: 'Li attirò in trappola, può uccidere ancora"
Elona Kalesha potrebbe uccidere ancora. L'ordinanza firmata dal gip dopo l'interrogatorio di garanzia durante il quale la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere come già aveva fatto davanti al magistrato probabilmente su suggerimento della difesa, oltre a convalidare il fermo del pm, ha disposto la custodia cautelare della stessa in carcere. Per il giudice ci sono gravi indizi di colpevolezza nei confronti della 36enne pregiudicata: ha sette condanne per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, truffe, furto. Deve restare in carcere non solo per pericolo di fuga, ma anche per il pericolo, "concreto e attuale", di reiterazione dei reati.
Per il gip, la donna sarebbe inserita stabilmente in un circuito criminale di spessore e avrebbe relazione con persone "con un notevole calibro delinquenziale".
Nell'ordinanza, inoltre, il giudice ricostruisce le fasi del duplice delitto. Elona avrebbe attratto in una trappola i coniugi, venuti in Italia per rivedere il figlio Taulant, all'epoca compagno della donna.
Taulant, recluso proprio a Sollicciano per reati di droga, doveva essere scarcerato il 2 novembre 2015. I suoi genitori scomparvero il giorno prima, e da testimonianze risulta che l'ultima persona a vederli fu proprio Elona. La 36enne fece dormire i genitori del fidanzato nell'abitazione di via Felice Fontana a Firenze, messa ora sotto sequestro dalla Procura che spera di trovare indizi rilevanti, sebbene siano trascorsi cinque anni, dove sarebbero stati uccisi.
L'ex suocero, Shpetim Pasho, con una coltellata alla gola, sua moglie Tauta, invece, sarebbe stata brutalmente picchiata e soffocata. Elona non avrebbe agito da sola, ma con la complicità di almeno due persone che l'avrebbero poi aiutata a sezionare i corpi, per poi trasportarli in quattro trolley fuori dell'abitazione per disfarsene.
Elona, le testimonianze dei condomini: valigie dall'odore nauseabondo
Nell'ordinanza del gip sono riportate le testimonianze di condomini dello stabile di via Fontana che videro Elona trasportare, quattro giorni dopo la scomparsa dei coniugi, trolley dall'odore nauseabondo e dai quali sarebbe colato materiale ematico. Una teste le avrebbe detto che da quelle valigie arrivava odore di carne marcia, lei avrebbe risposto che si era rotta una damigiana di vino.
Elona avrebbe anche costretto una delle figlie della coppia, Victoria, a mentire dicendo che i genitori avrebbero dormito da lei a Castelfiorentino prima della scomparsa.
Elona avrebbe affittato l'appartamento dicendo che le sarebbe servito per poche settimane per essere seguita nel vicino ospedale per una gravidanza a rischio. La proprietaria pensò che la valigia trovata in stanza, dall'odore insostenibile, nascondesse un feto abortito. "Si sono lamentati perché ho sporcato per delle borse di carne scongelata andata a male che perdevano sangue", avrebbe detto Elona. Dopo le lamentele dei condomini per il cattivo odore, la proprietaria dell'alloggio chiamò i carabinieri. Dal sopralluogo nell'appartamento, liberato a fine contratto da Elona, però non sarebbero emerse anomalie.
L'ordinanza riporta anche alcuni passaggi di telefonate intercettate tra Elona e alcune amiche, conoscenti albanesi, all'indomani del ritrovamento delle quattro valigie con i resti dei coniugi. In quelle conversazioni la donna colpevolizza dei fatti accaduti l'ex compagno Taulant, da lei tante volte denunciato perché violento, fuggito dagli arresti domiciliari nel 2016, rintracciato in Svizzera dove è detenuto.
Sopralluogo dei Ris nelle case di Elona
Gli uomini del Ris, il Reparto di investigazioni scientifiche dell'Arma, hanno fatto sopralluoghi nelle case dove ha abitato Elona. In quella di via Fontana, passata al setaccio con il luminol, sono rimasti dalla mattina di mercoledì scorso, 23 dicembre, fino al pomeriggio per poi rientrare a Roma con tracce repertate la cui natura sarà stabilita da accertamenti di laboratorio.
Un altro sopralluogo dei Ris è stato fatto nell'abitazione e nel garage in via del Pantano, nei pressi del carcere di Sollicciano, dove Kalesha ha convissuto con Taulant Pasho. Nel garage sarebbero state tenute nascoste le valigie con i corpi.