C'è una svolta nel caso dei coniugi albanesi Sheptim e Teuta Pasho, i cui corpi smembrati sono stati trovati nei giorni scorsi in quattro valigie vicino al carcere di Sollicciano, alla periferia di Firenze, sotto la superstrada Firenze-Pisa-Livorno. È stata fermata Elona Kalesha, 36 anni, pregiudicata, albanese anche lei. All'epoca della scomparsa della coppia, era la compagna del figlio.

Firenze, gravi indizi di colpevolezza per un movente economico

Stamattina, verso le 7:30, Elona Kalesha è stata sottoposta a fermo emesso dal pm Ornella Galeotti.

A dare esecuzione al provvedimento, motivato dal pericolo di fuga, sono stati i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Firenze. Al loro arrivo, la donna che risulta titolare di partita Iva e lavora nelle pulizie, era sola in casa. Contro di lei, accuse gravissime: duplice omicidio plurimo aggravato, vilipendio e occultamento dei corpi di Sheptim e Teuta Pasho, di 54 e 52 anni. Nell'ottobre 2015 la donna aveva ospitato i genitori del fidanzato Taulant, uno dei tre figli della coppia, detenuto nel carcere di Sollicciano per spaccio di droga. Sheptim e Teuta Pasho erano arrivati dall'Albania per rivederlo. Il figlio, in seguito evaso dagli arresti domiciliari, è ora stato rintracciato in Svizzera dove è recluso per furto con scasso e violazione di domicilio.

Per lui è stata già richiesta l'estradizione.

Contro la donna che ha precedenti per traffico di droga, furto e truffa, ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza: come ha raccontato Vittoria, una delle figlie della coppia, a una tv albanese, Elona Kalesha sarebbe stata l'ultima persona a vedere gli ex suoceri vivi il 1° novembre 2015, un giorno prima dell'uscita del fidanzato dal carcere.

"Non posso puntare il dito contro nessuno. Però da quello che sappiamo l’ultima persona che ha parlato con i miei genitori è stata la ragazza di mio fratello. Poi non sappiamo cosa sia successo", ha detto. Victoria presentò denuncia di scomparsa ai carabinieri.

Elona Kalesha sarebbe stata a conoscenza del 'segreto' che univa il fidanzato ai genitori.

A loro, Taulant aveva dato da custodire un 'tesoretto' di circa 50 mila euro, forse provento dello spaccio di droga. La coppia avrebbe portato con sé l'ingente somma. Gli inquirenti sospettano che la donna abbia deciso di ucciderli per appropriarsi del denaro. Ma è difficile pensare che possa aver agito da sola, per cui il caso potrebbe riservare sorprese. Gli inquirenti cercano altri possibili indiziati del duplice delitto e stanno vagliando in maniera approfondita la posizione di Taulant Pasho.

Firenze, davanti al pm sceglie di non rispondere

Interrogata a Firenze dal pm presso il comando provinciale dei carabinieri, in attesa dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip, Elona Kalesha si è avvalsa della facoltà di non rispondere, quindi è stata portata nel carcere di Sollicciano, attorno cui ruota questa macabra vicenda.

Nell'ambito delle indagini, i carabinieri hanno sequestrato un appartamento in via Fontana nel quartiere di San Jacopino dove la donna abita e dove pure i coniugi albanesi hanno abitato per un breve periodo. Gli inquirenti sospettano che potrebbero essere stati uccisi lì. Sequestrato anche un garage in via del Pantano a Firenze, zona Sollicciano, dove cinque anni fa vennero sequestrati circa sei chili di marijuana in sacchi dell'immondizia. A seguito del ritrovamento, Taulant fu arrestato nel giugno del 2016, ma nell'ottobre dello stesso anno evase.

Firenze, tante anomalie

Nell'abitazione sopra il garage di via del Pantano, la donna fermata conviveva con Taulant. Il 2 novembre quando lui uscì dal carcere, ad attenderlo ci sarebbe stata solo lei, nessuna traccia dei genitori di lui.

Sarebbero dovuti essere a pranzo tutti insieme. "Sono molto preoccupato, i miei genitori sono scomparsi da giorni, non si sa dove sono. Non rispondono al telefono, è strano, non è così che si comportano", disse Taulant al suo legale Sabrina Del Fio. Secondo le sorelle, Victoria e Dorina, Elona Kalesha sarebbe rimasta in quell'abitazione anche dopo la fine della relazione con Taulant, in compagnia dei suoi cani. Avrebbe poi lasciato l'appartamento a maggio 2018, dopo attriti con i vicini che sentivano cattivo odore: sarebbe stato provocato dai cani che teneva in garage. Alcuni testimoni avrebbero visto la donna uscire con valigie con tracce di sangue. Sarebbero stati chiamati i carabinieri che però non avrebbero riscontrato nulla di anomalo.

Restano altri punti da chiarire. Tre giorni dopo la scomparsa dei genitori, le figlie ricevettero una telefonata da un numero anonimo: una voce femminile, apparentemente della madre, diceva che non avrebbe più comunicato con i familiari. Forse un depistaggio? Di certo c'è che le versioni degli ultimi avvistamenti fornite dalle figlie non coincidono con quelle dell'ex cognata.