Il sangue trovato sul ponte di Vadena, poco distante dalla discarica Ischia-Frizzi alle porte di Bolzano, è di Peter Neumair. A dirlo sono le analisi degli specialisti del Ris, il Reparto Investigazioni Scientifiche dell'Arma. Il 63enne di Bolzano è scomparso nel nulla con la compagna Laura Perselli lo scorso 4 gennaio. Benno, il figlio 30enne della coppia, è indagato a piede libero per omicidio e occultamento di cadavere.

Bolzano, il ponte dei misteri

Per i carabinieri del Ris di Parma non si tratta solo di una semplice 'compatibilità': le macchie di sangue trovate sul parapetto del ponte di Vadena sono di Peter Neumair.

Ieri sera con una telefonata in diretta alla trasmissione Quarto Grado, il direttore del quotidiano locale, Alberto Faustini, ha riferito che i Ris hanno confermato i risultati degli accertamenti. La notizia, già acquisita dall'autorità giudiziaria, è stata comunicata ai legali di Benno, al momento unico indiziato per l'omicidio della coppia scomparsa. Ma nell'intricato caso, ci sono ancora troppi punti da chiarire.

Intanto, i corpi di Peter Neumair e Laura Perselli non sono ancora stati trovati. Specialisti del soccorso hanno ripreso le ricerche a piedi lungo gli argini dell'Adige. Sub e diverse squadre dei vigili del fuoco, oggi hanno ancora navigato il fiume con ecoscandaglio per accertare l'eventuale presenza in profondità di corpi.

Finora, nel fiume sono stati rinvenuti diversi indumenti, ma nessuno sembrerebbe appartenere alla coppia. Al vaglio, anche la diga di Mori a circa ottanta chilometri a sud di Bolzano. Se i corpi dei coniugi fossero nell'Adige, verrebbero bloccati dallo sbarramento. Per la Procura, i due insegnanti in pensione sono stati uccisi, forse avvelenati, e poi gettati nelle acque gelide dell'Adige dal figlio.

La sera della scomparsa dei genitori, Benno ha lasciato la casa familiare per trasferirsi dalla ragazza passando proprio su quel ponte. Alle 21 si erano spenti i telefoni dei genitori, a quell'ora il suo. Le telecamere di ponte Roma hanno registrato il passaggio della Volvo di famiglia poco dopo le 21 e di nuovo intorno alle 22 nella galleria di Laives.

Benno ha riferito agli inquirenti che in quel lasso di tempo avrebbe sostato nei paraggi del vicino laghetto dell’associazione pescatori Oltrisarco per rilassarsi e ascoltare musica prima di andare a casa della ragazza.

Bolzano, un possibile movente economico

In casa Neumair ci sarebbero stati tensioni e liti con il figlio dopo che aveva abbandonato gli studi a Innsbruck. A Benno, che era tornato a vivere a Bolzano nella casa di famiglia in via Castel Roncolo, i genitori avrebbero chiesto indietro i soldi delle tasse universitarie per contribuire al bilancio familiare. Inoltre, avrebbero voluto prendere in affitto per lui un appartamento al primo piano della palazzina di via Castel Roncolo perché si rendesse indipendente.

Per la Procura, potrebbe essere questo il movente che avrebbe spinto il 30enne istruttore di fitness, che aveva lavorato come supplente alle scuole medie tedesche von Aufschnaiter, ad uccidere i genitori.

Oltre alla ricerca dei corpi, prosegue quella di indizi e prove. Sono stati sequestrati cellulari e computer di Benno. Sono attesi i primi riscontri dai laboratori dei Ris su oggetti e campioni prelevati durante i vari sopralluoghi nelle abitazioni e nell'auto di famiglia smontata. Nella Volvo, oltre a macchie di sangue e tracce biologiche, è stato trovato un flacone di acqua ossigenata. Giorni fa, c'era stato il ritrovamento di una giacca del tutto simile a quella che indossava Peter il giorno della scomparsa.

Bolzano, la sorella di Benno: 'Voglio sapere la verità'

La 26enne Madé Neumair, l'altra figlia di Laura Perselli e Peter Neumair, sta vivendo ore drammatiche. Ha perso i genitori a cui era legatissima, è straziata anche perché suo fratello è indagato e le circostanze la costringono a covare un terribile sospetto, ma vuole sapere la verità. "Sono così addolorata all’idea di aver perso la mia mamma e il mio papà, a 26 anni, in un momento in cui stavo condividendo con loro la mia vita, ogni giorno. Voglio assolutamente sapere la verità su come sono andate le cose, quella sera. Qualunque sia la verità".

Laureata in Medicina a Innsbruck, fino a due settimane fa Madé viveva a Monaco dove si sta specializzando in Traumatologia e Ortopedia.

Il 5 gennaio, preoccupata di non riuscire a rintracciare i genitori perché il cellulare di entrambi risultava spento, ha chiamato la zia Carla, sorella della mamma e il mondo le è crollato addosso. Quello stesso giorno ha lasciato Innsbruck in fretta e furia per tornare a Bolzano. Ora attende gli eventi.