Le mascherine sono diventate parte integrante della quotidianità dei cittadini. È accaduto da quando il dispositivo di protezione personale è stato ritenuto un presidio di fondamentale importanza ai fini della strategia di contenimento da Coronavirus. Oggi si guarda al futuro e c'è consapevolezza del fatto che il momento in cui l'uso non sarà più obbligato o consigliato, equivarrà al punto in cui il peggio sarà passato.
Nel corso della settimana ha fatto discutere la dichiarazione resa da Andrea Crisanti da ospite di Piazza Pulita secondo cui sarebbe credibile l'ipotesi che si potrà togliere la mascherina un paio d'anni due anni.
Un'idea che nasce dalla mancanza di certe rispetto al fatto che un vaccinato possa trasmettere o meno il virus, pur essendo protetto dallo sviluppo dalla malattia.
Coronavirus, Matteo Bassetti ospite di Un giorno da pecora
Sulla quesitone è intervenuto Matteo Bassetti. Nel corso della trasmissione di Radio 1 Un giorno da pecora ha evidenziato: "Qualcuno ha detto che useremo la mascherina per i prossimi due anni. "A me - ha aggiunto - dispiace essere sempre molto lontano da quello che dice Crisanti".
Prima di avventurarsi nella determinazione delle tempistiche l'infettivologo ha inteso sottolineare come ritenga "sbagliato fare previsioni. Ma come possiamo pensare cosa succederà tra due anni?" "Dire - ha proseguito - che si userà la mascherina tra due anni è come esattamente direbbe che tra due anni arriverà un nuovo virus più aggressivo di Sars-Cov2".
Coronavirus, la vaccinazione passaggio chiave
Secondo Bassetti a schiarire l'orizzonte potrebbe essere un'efficacia campagna vaccinale. "Se noi - ha evidenziato - saremo bravi a fare i vaccini, le mascherine è evidente che le leveremo".
Incalzato dai conduttori rispetto alla possibile individuazione di una tempistica, l'infettivologo ha evidenziato: "Quanto si era detto la prima volta doveva esser entro l'estate.
Adesso siamo già alla fine dell'anno, probabilmente passo passo arriveremo a metà dell'anno prossimo. Scherzo, non lo so". Chiosa attribuibile al fatto che le dichiarazioni siano state rese nell'ambito di un programma che, pur trattando temi attuali e spinosi, non disdegna di farlo in un clima informale ironico.
"Noi - ha proseguito Bassetti - abbiamo bisogno di mettere in sicurezza la parte più debole che sono le persone anziane e chi ha delle fragilità di base.
Se lo faremo entro l'estate già avremo fatto un grande passo".
Il medico ha, inoltre, manifestato punti di vista diversi rispetto a quanti chiedono la serrata totale. "Io chiederei - ha detto - a queste persone quali sono le evidenze scientifiche che dicono che è meglio fare il lockdown rispetto al resto. A parte il fatto che in Italia siamo in lockdown. Sono tre mesi che ci sono alcune attività chiuse, sei mesi che non andiamo a teatro o al cinema. Chiamiamolo un po' come si vuole, ma non mi pare che siamo liberi di fare ogni cosa. Io penso che già stiamo facendo una sorta di confinamento, un pochino più soft e basato su degli indicatori".