L'Europa chiama, la Russia risponde. Mentre il caos vaccini incalza negli Stati dell'Unione, una generosa offerta è giunta direttamente dal RDIF, il Fondo russo per gli investimenti diretti: 100 milioni di dosi di Sputnik V entro il secondo trimestre del 2021. L'annuncio è arrivato tramite Twitter, sancito dall'immagine – tanto significativa quanto inaspettata – delle due bandiere, quella europea e quella russa, affiancate e unite. Ed è in attesa di risposta da parte dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema), che finora non ha approvato la somministrazione del vaccino russo come ha fatto, invece, per quelli Pfizer/BioNTech e Moderna, pur confermando le trattative in corso.

Del resto, nonostante i dubbi e le incertezze sui dati comunicati, sembrerebbe essere proprio Sputnik V il responsabile della fine delle restrizioni e dell'immunizzazione di gran parte della popolazione in Russia.

'Meta della popolazione immune', a Mosca ritorna la normalità

Nonostante in Russia il numero dei casi sia vicino a quota 20mila giornalieri, la somministrazione di Sputnik V sembrerebbe avere creato le condizioni per allentare la morsa in ambito di divieti e restrizioni nella capitale. Stando alle dichiarazioni rilasciate dalle autorità sanitarie, a Mosca "metà della popolazione è immune" e questo ha dato il via alla riapertura di bar, discoteche e locali adibiti alla ristorazione.

Quel tanto ambito ritorno alla normalità, insomma, che per l'Italia e per moltissimi altri Paesi sembra essere soltanto un'utopia.

Ma che, nel caso in cui i dati sull'efficacia del vaccino russo dovessero essere confermati e la sua distribuzione approvata anche all'interno dello Stivale e dei Paesi dell'Unione Europea, potrebbe ben presto riguardarci da vicino.

Gli esperti Ue in contatto con i produttori del vaccino russo

La conferma delle trattative in corso è arrivata direttamente da Emer Cooke, direttrice dell'Ema: "Abbiamo avuto interazioni, ma siamo allo stadio dello scientific advice".

Il dialogo, insomma, è solo ai suoi albori: gli esperti Ue sono al lavoro per esaminare il vaccino Sputnik V e capire se le sue caratteristiche sono conformi a quanto può essere somministrato negli Stati europei.

Nel caso in cui l'esito di tali operazioni dovesse risultare positivo, sarebbe inoltre necessario stilare un contratto sul modello degli accordi già siglati dall'Unione con le case farmaceutiche; e, in tal senso, al momento sembrerebbe vigilare il silenzio più totale tra Mosca e Bruxelles.

Una ventata di ottimismo potrebbe giungere però dalle parole di Angela Merkel, che si sarebbe già confrontata proprio con Vladimir Putin in merito alla distribuzione del vaccino russo in Germania e si sarebbe detta disponibile ad aiutare la Federazione al fine di ottenere l'approvazione dall'Ema. Più precisa invece è la posizione dell'Ungheria che, in nome dell'emergenza, ha ordinato due milioni di dosi di Sputnik V.