I Vigili del fuoco del distaccamento di Darfo Boario Terme sono intervenuti ieri notte alla volta del Monte Guglielmo, località Corno del Bene alla ricerca di due escursionisti dispersi. Una valanga, avvenuta attorno alle 23:00 del 4 febbraio, sembra aver bloccato il loro rientro. I due, partiti da Zone, di fronte al dirupo scosceso del monte hanno preferito fermarsi ad aspettare i soccorsi. Sono rimasti in contatto con la sala operativa inviando la loro geolocalizzazione grazie all'utilizzo dei telefonini. I soccorritori a loro volta hanno incontrato varie difficoltà nel raggiungere i due dispersi.

Le due squadre dei vigilli del fuoco di Darfo, di cui una SAF (speleo alpino fluviale) con abilitazione neve e il soccorso alpino sono saliti da due versanti differenti e li hanno avvistati, a poco più di un chilometro di distanza. Si trovavano al di là di una zona valanghiva, con canali molto impervi da attraversare, per di più in notturna, quindi hanno atteso l’arrivo di un’altra squadra. Hanno agito via terra e in seguito hanno cercato di recuperarli durante le ore notturne con l'elisoccorso, ma a causa della fitta nebbia ogni tentativo è stato vano. Hanno in seguito atteso le prime luci dell'alba per intervenire con un elicottero che ha portato i due dispersi al sicuro, affidandoli in seguito alle cure del 118.

La montagna bresciana è collocata a cavallo della dorsale che divide il solco della media Val Trompia dal bacino del Lago d'Iseo, ed è proprio lì che si sono svolte le ricerche per tutta la notte. Il rischio di ulteriori valanghe ha messo in allerta le autorità locali. Motivo per cui è bene prestare attenzione a quanti, amanti degli sport estremi, contano di risalire il Guglielmo, specie in considerazione del fatto che altri fenomeni simili si sono verificati anche a quote di 1500 metri.

Due settimane fa, infatti, è stata rilevata tramite la webcam dell'associazione Meteopassione, una frattura sul Guglielmo, causata dagli sbalzi di temperatura, lunga ben 50 metri e con una profondità di 60 centimetri, poco sotto il monumento del Redentore. Secondo gli esperti nevologi è segno di quello che viene chiamato "movimento lento" e che ha causato l'accaduto.

La neve accumulatasi raggiunge il metro e mezzo di altezza e scivola lentamente, in blocco.

Ció rappresenta un grande pericolo per gli appassionati scialpinisti ed escursionisti che, come è avvenuto ieri sera, sono rimasti vittime transitando malauguratamente da quelle parti. Meno di due settimane fa uno snowboarder, durante la discesa verso Zone, è precipitato in un dirupo, ed è stato necessario l'Intervento di un elicottero per recuperarlo.