Svolta nel delitto di Montecassiano (Macerata). Nelle scorse ore i carabinieri hanno arrestato Arianna Orazi ed il figlio Enea Simonetti per l'omicidio di Rosina Carsetti, 78 anni. L'anziana donna, madre e nipote dei fermati, era stata rinvenuta senza vita nella sua abitazione nel tardo pomeriggio della vigilia di Natale. In un primissimo momento si era ipotizzata una rapina finita male, ma qualcosa, nella ricostruzione dei familiari, non aveva convinto gli inquirenti. Nel delitto sarebbe coinvolto anche il marito dell'anziana, Enrico Orazi, 77 anni.

Del caso di Cronaca Nera, in queste ultime settimane, si è interessato anche il programma Quarto Grado condotto, ogni venerdì, su Rete 4 da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Vieri.

Arrestati figlia e nipote di Rosina

All'alba di oggi, venerdì 12 febbraio, i carabinieri hanno raggiunto Arianna Orazi ed il figlio Enea Simonetti e, su richiesta della Procura e su di disposizione del tribunale di Macerata, li hanno accompagnati in carcere. Entrambi, da quanto si apprende, sono accusati di concorso in omicidio volontario premeditato pluriaggravato. La figlia della vittima, sospettata di aver organizzato e coordinato l'azione delittuosa, dovrà anche rispondere del reato di maltrattamenti nei confronti della madre.

Anche il marito di Rosina sarebbe coinvolto. Tuttavia, nei suoi confronti, non si è ritenuto necessario adottare alcuna misura cautelare. L'uomo, però, come la figlia Arianna ed il nipote, risulterebbe indagato per simulazione di reato. I tre, infatti, avrebbero depistato le indagini sostenendo che la 78enne fosse deceduta durante una rapina avvenuta il pomeriggio del 24 dicembre.

Da quanto si apprende, agli inquirenti, avevano riferito che un uomo misterioso era entrato nella loro villetta e, dopo aver legato e immobilizzato Enrico e Arianna, era fuggito con del denaro contante lasciando l'anziana senza vita. La loro versione, però, non sarebbe mai stata ritenuta credibile dagli investigatori che, già pochi giorni dopo il delitto, avevano provveduto a iscrivere i congiunti di Rosina nel registro degli indagati.

Rosina si era rivolta ad un centro anti-violenza

Le indagini che hanno portato all'arresto della figlia e del nipote di Rosina sono state condotte dai carabinieri della procura e dai colleghi del Reparto investigativo e sono state coordinate dal procuratore capo Giovanni Giorgio e dal sostituto Vincenzo Carusi. In queste settimane, gli inquirenti, hanno raccolto diversi elementi indiziari a carico degli indagati. Tuttavia, maggiori dettagli verranno resi noti solo nelle prossime ore.

Rosina Carsetti, da quanto emerso durante l'attività investigativa, aveva dei problemi in casa e, proprio pochi giorni prima di essere uccisa, si era rivolta a un centro anti-violenza per chiedere aiuto: durante il colloquio, avrebbe parlato delle tensioni con i familiari.