"Vuoi che ti regalino dei fiori il 14, muori il 13": la frase, scritta da Piera Napoli, cantante neomelodica 32enne, riferendosi a San Valentino, festa degli innamorati, alla luce della tragedia accaduta, pare una premonizione. La giovane donna, madre di tre figli, è stata uccisa a coltellate, ieri 7 febbraio, dal marito, il 37enne Salvatore Baglione che si è poi andato a costituire. Nei suoi confronti, è scattato il fermo e ha trascorso la sua prima notte in carcere. A qualche giorno di distanza dall'omicidio della 17enne Roberta Siragusa a Caccamo, Palermo è stata sconvolta da un altro femminicidio.

Cantante uccisa, il post del marito

Se Piera Napoli ha profetizzato in un post la sua fine, il marito che l'ha uccisa l'ha annunciata. "Il rispetto gran bella cosa, peccato che non tutti ne conoscano il significato": è scritto nel post ripreso dalla pagina Facebook 'Dna criminale' pubblicato sul suo profilo. Ieri mattina, Piera Napoli è stata trovata senza vita nel bagno della casa coniugale in via Vanvitelli, nel quartiere palermitano di Cruillas. Cosa sia accaduto, l'ha raccontato proprio Baglione agli inquirenti dopo essersi presentato poco prima delle 13 alla stazione dei carabinieri dell'Uditore.

Verso le 9:30 c'era stata l'ennesima lite tra lui e la moglie. "Mi tradiva da qualche mese, e ieri mi ha detto di non amarmi più", la versione dei fatti del dipendente di una macelleria.

Le avrebbe chiesto di lasciare l'amante per tornare insieme. "Lei mi ha detto che mi voleva lasciare. E poi mi ha insultato. A quel punto ho preso un coltello che avevo portato dal lavoro e custodito nel pensile della cucina e ho colpito mia moglie mentre era seduta sul water". Poi l'ha coperta per non vederla ed evitare che i tre figli, uno 14enne e due gemelli 11enni che erano tutti in casa e stavano dormendo, potessero vederla.

Dopo essersi lavato e cambiato, Baglione li ha svegliati e portati dalla nonna. Poi, ha preparato una valigia, in previsione di una permanenza in carcere, e si è costituito. Dopo la confessione, i militari sono corsi nell'abitazione coniugale dove hanno trovato la donna senza vita in un bagno di sangue. In casa è stato sequestrato un grosso coltello.

Cantante uccisa, contestata la premeditazione

Baglione, interrogato dal pm Federica Paiola e dal capitano Simone Calabrò, ha sostenuto che le liti andavano avanti da quattro mesi e ha parlato di raptus e di gelosia per giustificarsi davanti agli inquirenti. Ma per la Procura che gli contesta l'omicidio volontario, con le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e della crudeltà, il suo comportamento è stato molto lucido.

Nel provvedimento di fermo, il sostituto procuratore Federica Paiola ha tracciato il profilo di un individuo che avrebbe dimostrato una particolare aggressività e un'allarmante determinazione nel compiere l'efferato crimine: le almeno dieci coltellate inferte con una lama di 20 centimetri, hanno raggiunto la moglie al viso, al capo e al tronco.

La condotta avuta dimostrerebbe il pericolo di fuga: Baglione si è presentato ai militari e ha denunciato l'omicidio solo dopo ore. Non ha allertato prima la polizia, né ha chiamato i soccorsi nell'immediatezza dei fatti, "non facendosi neppure il minimo scrupolo di tentare di salvare la vita della moglie". Invece, secondo l'accusa, si è preoccupato solo di ripulirsi dalle tracce del reato e sistemare la proprie cose.

Cantante uccisa, non aveva voluto denunciare il marito

Disperato, il padre Carlo ha raccontato che la figlia Piera aveva concesso al marito di restare a casa solo per amore dei figli. Di fatto, la coppia sposata da 14 anni, era separata da mesi. Secondo la deposizione dell’uomo, lei e la moglie non dormivano più nello stesso letto.

"Però lui continuava a ossessionarla, la controllava sempre", ha detto Carlo. Il cruccio è che Piera Napoli forse avrebbe potuto essere salvata. Un mese fa aveva chiamato la polizia dopo l'ennesima aggressione da parte del marito, ma poi non aveva sporto denuncia. Il procuratore aggiunto di Palermo, Laura Vaccaro, che coordina le indagini, ha lanciato un appello alle donne invitandole a denunciare mariti violenti.

Proprio Baglione, difeso dall’avvocato Daniele Lo Piparo, ha raccontato che due settimane fa era tornata la polizia: "Mia moglie non mi voleva fare entrare. Sono andato via di casa e ho dormito in macchina tre giorni". Poi, era rientrato. "Litigavano spesso ma poi ogni volta facevano pace”, ha riferito una vicina.

Increduli e disperati, ora, sono in tanti. Come l'amico Piero Sala, discografico e proprietario della Air Music, lo studio di registrazione audio dove la cantante uccisa ha lavorato negli ultimi cinque anni che l'ha descritta come "una ragazza semplice e solare. Una persona veramente per bene".