Dall'8 marzo a chi arriva in Sardegna sarà effettuato un test rapido volontario. Altrimenti, per poter circolare nell'Isola, sarà necessario presentare l'esito (negativo) del tampone effettuato nelle 48 ore precedenti all'arrivo o anche il certificato di avvenuta vaccinazione. Questo per evitare che il virus possa "viaggiare" in tutta l'isola, unica regione in Italia a essere in fascia bianca.
Attesa l'ordinanza
L'ordinanza, che sarà firmata nelle prossime ore dal presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, è molto attesa soprattutto dagli addetti ai lavori.
Nei porti e negli aeroporti, infatti, il personale di Ares-Ats effettuerà su base volontaria il test rapido.
La decisione di introdurre dei test d'ingresso nei porti e negli aeroporti della Sardegna sarebbe stata presa per tentare di mantenere l'isola in zona bianca e soprattutto per salvare la stagione turistica ormai alle porte. In campo ci sarà anche la Protezione civile che darà il suo contributo per il supporto logistico, il quale prevede appunto la sistemazione di tende e strutture mobili nei porti e negli aeroporti della Sardegna. Il test sarà volontario: in caso di obbligatorietà la bocciatura del governo sarebbe dietro l'angolo.
Le parole di Solinas
“A partire dal prossimo lunedì, 8 marzo – sottolinea Christian Solinas, presidente della Regione Sardegna – chiederemo a chiunque faccia ingresso in Sardegna di dedicare qualche minuto per sottoporsi a un test rapido.
Nel caso di negatività daremo il via libera – spiega – se positivo invece avvieremo tutti i protocolli necessari. Dobbiamo evitare – prosegue – che il virus si diffonda nell'isola, unica Regione bianca in tutta Italia”.
In queste ore si sta già organizzando la macchina dei controlli e proprio oggi lo stesso commissario dell'Ares-Ats, Massimo Temussi, si è recato a Olbia per effettuare un sopralluogo nei principali scali.
Nel frattempo Massimo Deiana, presidente dell'Authority dei porti dell'Isola, annuncia di essere disponibile a collaborare con la struttura sanitaria regionale: “Sono in corso interlocuzioni con la Regione – ha assicurato Deiana – noi abbiamo dato tutta la nostra disponibilità e siamo convinti che tutto andrà per il verso giusto.
In breve tempo – sottolinea – ci saranno dei sopralluoghi degli addetti ai lavori per fare il punto sugli spazi a disposizione negli scali marittimi di tutta l'Isola. A partire da Cagliari – conclude – Golfo Aranci, Olbia, Porto Torres e anche Santa Teresa di Gallura per i collegamenti con la Corsica”.
La Protezione civile in campo
Saranno numerosi i volontari della Protezione civile che scenderanno in campo e daranno una mano a effettuare i tamponi rapidi d'ingresso in Sardegna. “Saranno circa un centinaio i volontari - assicura il direttore generale della Protezione civile, Antonio Pasquale Belloi – e saranno divisi in squadre composte da tre unità spalmate su due turni giornalieri per ogni punto di controllo.
Sotto le direttive dell'Ats e della Regione i nostri tecnici stanno effettuando i primi sopralluoghi a Cagliari, Olbia e Porto Torres. Siamo abituati – assicura il direttore generale – a gestire sessanta strutture già create in tutta la Sardegna per l'emergenza Covid. Questo nuovo impegno – sottolinea – per noi non rappresenta difficoltà ulteriori considerando il fatto che, soprattutto negli aeroporti, gli spazi per effettuare i test rapidi sono praticamente già pronti. Soltanto nei porti – conclude – sarà necessario montare delle tende e costruire dei percorsi per garantire alla gente il distanziamento”.