La cassazione ha assolto Umberto Bindella, ex guardia forestale precedentemente accusata di aver ucciso la studentessa Sonia Marra. La giovane scomparve misteriosamente dalla casa di Perugia, in cui viveva, la notte tra il 16 e il 17 novembre 2006. Sonia aveva 25 anni all'epoca della sparizione. La decisione da parte dei giudici è stata resa nota lo scorso 19 marzo. Il cadavere di Sonia, originaria di Specchia (Lecce) non è mai stato trovato. Bindella era stato accusato dei reati di omicidio e occultamento di cadavere.
Per i giudici Umberto Bindella è innocente
Umberto Bindella è stato difeso dagli avvocati Daniela Paccoi e Silvia Egidi. L'uomo, nonostante le pesanti accuse, si è sempre detto estraneo ai fatti. Alla fine la sua innocenza è stata riconosciuta anche dalla corte di Cassazione. Bindella era stato già assolto in primo e in secondo grado. Intervistato dall'Ansa, Silvia Egidi ha dichiarato che il suo cliente è stato contento del responso dei giudici e ha ringraziato sia lei che la collega Paccoi. L'avvocato ha inoltre aggiunto che la giustizia ha finalmente fatto il suo corso e che ora è necessario trovare il reale colpevole dell'omicidio di Sonia Marra, in quanto Bindella sicuramente non ha colpa.
Sonia Marra: un giallo lungo oltre quindici anni
Il caso di scomparsa di Sonia Marra è una misteriosa vicenda che va avanti da oramai più di quindici anni. La ragazza sparì il 16 novembre 2006. Era originaria della Puglia. Stava studiando e il suo obiettivo era diventare tecnico di laboratorio biomedico. Viveva in un appartamento nel centro di Perugia.
Fu la famiglia di Sonia a dare l'allarme, in quanto i suoi cari non riuscivano più a contattarla. Un testimone dichiarò che la sera della scomparsa di Marra una macchina si appostò sotto l'appartamento in cui viveva la giovane. L'auto sarebbe stata di colore chiaro. Dalla vettura sarebbe uscito un uomo, che si sarebbe diretto presso l'abitazione di Marra sita al primo piano dello stabile.
Il soggetto, sempre secondo la testimonianza, avrebbe aperto la porta dell'abitazione con le chiavi, non forzando quindi la serratura. L'uomo, alla fine, sarebbe uscito dall'edificio rientrando in auto e allontanandosi. Da quel momento, non si seppe più nulla di Sonia Marra. In seguito all'esame dei tabulati telefonici della ragazza, inquirenti giunsero a Umberto Bindella, che fu in un primo momento posto in arresto, per poi essere liberato dopo pochi giorni. Dopo gli opportuni accertamenti, si scoprì che sia Sonia che Umberto fossero soliti frequentare gli stessi ambienti. L'accusa, all'epoca, ipotizzò un certo legame sentimentale tra i due, tesi rigettata dallo stesso Bindella, che parlò di un semplice rapporto amicale tra lui e Marra.