Il mondo della musica piange la scomparsa di Milva, una delle più raffinate ed intense interpreti italiane. L'artista aveva 81 anni e viveva a Milano con la figlia Martina e la segretaria, Edith, e si è spenta ieri, 23 aprile: era malata da tempo. Dieci anni fa aveva comunicato ai fan su Facebook l'inizio della sua patologia e dell'assenza che ne sarebbe derivata. Nella sua lunga carriera, Milva ha lavorato con i più grandi compositori, da Battiato a Morricone, e lascia un vuoto incolmabile con la sua scomparsa.
Milva è scomparsa: aveva collaborato con i più grandi artisti
Milva si è spenta a 81 anni nella sua casa a Milano, dopo una lunga malattia che l'aveva portata lontana dalle scene. Nata a Goro nel 1939, aveva detto addio alle scene dopo mezzo secolo di carriera, con il terzo album scritto e prodotto per lei da Franco Battiato, "Non conosco nessun Patrizio". Il cantautore e compositore siciliano, per Milva aveva scritto anche "Milva e dintorni" nel 1982 e "Svegliando l'amante che dorme" nel 1989. Il suo livello artistico era stato riconosciuto ufficialmente dalla Repubblica Italiana, Tedesca e Francese che le hanno conferito alte onorificenze. La "Pantera di Goro" aveva partecipato 15 volte al Festival di Sanremo senza mai raggiungere il primo posto, ma la sua immensa capacità interpretativa l'hanno resa una delle artisti più amate in Italia e in Europa.
Il ritiro dalle scene dopo mezzo secolo di successi a causa della malattia
"Ho perso l'uso delle gambe e della memoria": così descriveva Milva nel 2010 sul suo profilo Facebook l'inizio della sua malattia ed il suo ritiro dalle scene.
Dalla canzone popolare al teatro di Giorgio Strelher, Milva ha avuto modo di dimostrare il suo talento spaziando nei diversi linguaggi artistici, vestendo ogni opera della sua anima.
A lei aveva dedicato un album Ennio Morricone che della sua voce aveva scritto: "Uno dei momenti più alti del mio ideale di cantante". Anche Enzo Jannacci le aveva dedicato un album e lo aveva intitolato "La Rossa", per il colore dei suoi capelli e per la sua fede politica di sinistra.
A gennaio scorso, Renato Zero aveva ricordato Milva a Domenica In, dove aveva detto che era stata "ingiustamente dimenticata" e le aveva mandato un grande abbraccio.
Attraverso la sua fidata assistente, Edith, la cantante aveva ricambiato il saluto con affetto, inviando un messaggio alla trasmissione.
La produzione artistica di Milva è un patrimonio preziosissimo e la sua mancanza lascia un vuoto incolmabile in tutti coloro che hanno amato quel tipo di arte che riusciva ad incastrare alla perfezione l'emozione, la cultura e la precisione nell'esecuzione. Brani come Alexanderplatz, Chi mai, Le donne, resteranno per sempre indelebili come dipinti che splendono oltre il buio della fine.