Vittorio Brumotti al Quarticciolo. Il servizio dell’inviato di Striscia La Notizia, girato nei giorni scorsi nel quartiere della periferia Est di Roma, è andato in onda su Canale 5 nella serata di giovedì 22 aprile. Brumotti e la sua troupe sono stati fatti oggetto di un tentativo di linciaggio da parte degli abitanti della zona, infuriati perché il Quarticciolo è stato descritto dall’inviato in bicicletta come un quartiere in mano agli spacciatori. Dalle immagini messe in onda da Striscia, ma anche da quelle girate da diversi cittadini, si vedono decine e decine di persone, compresi anziani, donne e bambini, accerchiare minacciosamente il pulmino della redazione del tg satirico.

Molti altri, invece, inveiscono dai balconi dei palazzi circostanti. Insomma, una specie di rivolta popolare contro Brumotti che ammette sconsolato: “Un quartiere che pare terra di nessuno”.

Vittorio Brumotti accolto da fischi e insulti al Quarticciolo

Per confezionare il servizio mandato in onda da Striscia la Notizia, Brumotti e i suoi collaboratori si sono recati per due volte nel quartiere romano. Il primo giorno è andato tutto bene, ma il secondo la troupe è stata subito accolta da fischi e insulti, sia dalla strada che dai balconi che si affacciano su via Ostuni, luogo dove è avvenuta l’aggressione che ha costretto le forze dell’ordine ad intervenire e che poteva costare caro all’inviato di Striscia.

Vittorio Brumotti parla erroneamente di “spaccio che avviene in una zona centrale di Roma”, visto che il Quarticciolo non si trova affatto al centro, ma si allunga su via Palmiro Togliatti, ad un passo dal Grande raccordo anulare, tra via Casilina e via Prenestina.

Il racconto di Brumotti: ‘Non siamo a Baghdad ma a Roma’

“Gli spacciatori tengono in scacco tutto il quartiere”, prosegue nel suo racconto Brumotti che insiste sul fatto di trovarsi in una “zona centralissima” della Capitale allo scopo di documentare lo “spaccio a cielo aperto” di sostanze stupefacenti, attivo a suo dire 24 ore su 24.

Le immagini girate dal cameraman di Striscia la Notizia mostrano quelli che, secondo Brumotti, sono “sentinelle, pusher e clienti”. La “tecnica” utilizzata dagli spacciatori per nascondere la droga, spiega l’inviato, sarebbe quella di riporla “agli angoli delle strade”. Insomma, ironizza, “non siamo a Baghdad ma al centro di Roma”.

Il ritorno dell’inviato di Striscia al Quarticciolo e l’aggressione

Il giorno successivo, Vittorio Brumotti e i suoi colleghi tornano al Quarticciolo per completare il loro servizio. L’inviato punta il dito contro le grandi organizzazioni criminali che avrebbero il monopolio dello spaccio di grandi quantità di droga, soprattutto cocaina. Gli spacciatori, insomma, sarebbero solo l’ultimo anello della catena criminale. Per Brumotti, anche al Quarticciolo si avvertirebbe la presenza della ‘ndrangheta calabrese. Ad un certo punto, però, mentre gira il quartiere in sella alla sua bici, decide di avvicinare un ragazzo chiedendogli insistentemente se abbia ancora della coca. Mentre il giovane si dilegua lui urla: “Verremo qui ogni giorno”.

Ed è allora la situazione comincia a degenerare: decine e decine di persone inferocite accerchiano Brumotti e gli altri inviati di Striscia, mentre dai balconi molti urlano. Minacce, insulti, calci, pugni e sputi nonostante l’intervento in forze dei carabinieri. Un calcio raggiunge Brumotti facendolo cadere sulla sua bici. Alla fine, i malcapitati riescono a fatica a raggiungere il loro van e ad allontanarsi dal quartiere scortati dalle forze dell’ordine. “Volevano ammazzarci, qui è terra di nessuno”, commenta Brumotti.